VIDEO | Alla riunione dei primi cittadini del Vibonese si è presentato anche un paziente oncologico di Pizzo: «Non voglio fare viaggi della speranza». Ma il reparto di Urologia è in crisi: mancano anestesisti e uno dei due urologi ha dato le dimissioni
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Alla conferenza dei sindaci che si riunita martedì a Vibo Valentia, tra amministratori e rappresentanti di comitati cittadini, si è presentato anche Gerlando Gioffré, 75 anni di Pizzo e malato oncologico. Con lui c’era il fratello Lillo, che lo accompagna in ogni visita e intervento. Gerlando ogni anno deve sottoporsi a un’operazione alla vescica ed è seguito da tempo all’ospedale di Tropea, dove ha affrontato diverse procedure a causa di una pielonefrite e di altre complicazioni. Lì, racconta, ha trovato i medici che conoscono bene la sua storia clinica, un percorso diventato per lui un punto di riferimento.
«Io voglio essere operato a Tropea, perché loro mi hanno già operato, perché loro sono i miei medici», ha detto davanti ai sindaci, ribadendo che non si tratta di un capriccio ma del diritto alla continuità assistenziale. Per questo si è rivolto al prefetto Anna Aurora Colosimo, ai sindaci del Vibonese e anche al vescovo Attilio Nostro, presente alla riunione.
Ma Gerlando a Tropea non può essere operato: manca l’anestesista, e senza anestesista gli interventi non si fanno. Proprio questa è stata la causa scatenate delle dimissioni di uno dei due urologi rimasti, Alberto Ventrice, che ha denunciato turni massacranti e un contesto segnato da gravi carenze infrastrutturali e organizzative.
In queste condizioni, pazienti come Gerlando vengono di fatto costretti a cercare cure altrove. Ma lui non vuole: «Perché devo trovare un altro ospedale? Perché il sistema mi obbliga a un viaggio della speranza che io non voglio fare?», chiede con amarezza.
Gerlando attende risposte: «Chiedo di potere essere curato a Tropea, perché lì i medici sono bravi e io mi sento al sicuro».



