Un grido d’allarme, dopo quello dell’Anci sul caro elettricità con riferimento all’illuminazione pubblica, viene lanciato dal sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo «sul rincaro del prezzo del gasolio, che ha ampliamente superato i due euro al litro e, per quanto riguarda il trasporto scuolabus, rappresenta un salasso per le casse dei Comuni. Si tratta di un servizio indispensabile – spiega Papillo – soprattutto in un comune come Gerocarne che ha frazioni a diversi chilometri dal centro, dove è ubicata la scuola, per cui necessitiamo di due scuolabus e, con quello che è previsto in bilancio, non riusciamo a coprire le spese, aumentate in misura sconsiderata».
Il rischio, sottolinea Papillo, «è di non poter più garantire il servizio, perché mancano le risorse. O, in alternativa, dover inevitabilmente far ricadere i costi sulle famiglie, che non potrebbero sostenerli. Stando così le cose – spiega l’amministratore – si fa gravare sulle famiglie un aumento che, approssimativamente, potrebbe essere decuplicato. E, se si calcola che per alcuni nuclei ci sono anche due o tre figli a usufruire contemporaneamente del servizio, si comprenderà l’insostenibilità dello stesso». Un vero e proprio allarme quello lanciato dal sindaco che, secondo spiega poi di aver cercato «come amministrazione di incidere meno possibile sulle tasche dei cittadini, puntando a garantire il massimo dell’efficienza. Ma ora, con questi rincari indiscriminati, si rischia il collasso, in definitiva per le casse delle famiglie, cui va il nostro principale pensiero. È chiaro che non è sostenibile. È inutile, infatti, che guardiamo con speranza alle risorse del Pnnr per poter realizzare qualcosa di buono e utile per la collettività se poi facciamo gravare sulla stessa il peso di aumenti scellerati e speculativi. L’auspicio, pertanto, – la logica conclusione – è che il Governo centrale intervenga a calmierare i prezzi che crescono all’impazzata o che, in alternativa, agisca a favore delle famiglie, con incentivi che possano contenere i costi esorbitanti sostenuti per servizi necessari e indispensabili».