venerdì,Marzo 29 2024

Gli anziani i più provati dall’isolamento. «Si realizzi un Parco biosalutare»

Per lenire gli effetti del lungo lockdown il delegato provinciale di FederAnziani Vincenzo Neri, propone la riqualificazione del Parco delle rimembranze: «Servono spazi di aggregazione nel rispetto delle precauzioni»

Gli anziani i più provati dall’isolamento. «Si realizzi un Parco biosalutare»
Il parco delle rimembranze a Vibo

Attrezzare il Parco delle rimembranze di Vibo con una cascina dotata di bar e servizi, con tavolini distanziati all’aperto per incentivare, in questo periodo di ripresa dopo l’isolamento, un graduale ritorno alla normalità, caratterizzandolo comunque con tutte le attenzioni del caso.

È la proposta di Vincenzo Neri, presidente Promotors Aps e delegato provinciale Senior Italia FederAnziani. Un progetto di riqualificazione e trasformazione dell’area verde in Parco biosalutare. «Un luogo facilmente raggiungibile a piedi – spiega Neri -, ideale per lenire il disagio da isolamento patito soprattutto dagli anziani. Il giardino – aggiunge – è concepito come un’ampia area libera e aperta all’incontro delle associazioni del territorio, di persone e di gruppi organizzati, mantenendo le distanze previste anche in periodo di coronavirus. Lo spazio pubblico acquista quindi un’importanza ed un ruolo didattico, che può aiutare a rispettare e condividere gli spazi comuni della città promuovendo attività del territorio». [Continua]

Trattandosi di uno spazio pubblico, continua il presidente Aps, «gli anziani sono in grado d’interagire con persone di tutte le età con ripercussioni positive anche sul loro umore. Un’idea geniale che sta lentamente prendendo piede anche in Italia, per unire generazioni diverse attraverso l’attività ludica strizzando l’occhio al benessere e alla salute, cercando di evitare e prevenire forme patologiche derivanti da isolamento e solitudine. Si va incontro alla bella stagione e l’indispensabile “distanziamento sociale” non si potrà evitare completamente, ma almeno per quel che si può, si faccia in modo di ridurne gli effetti devastanti specie per alcune categorie di persone con difficoltà e di una certa età».

Per Neri: «non servono investimenti, non sarebbe un intervento molto oneroso per il Comune, basterebbe lo si tenesse pulito ed ordinato, parimenti ad una qualunque altra via o quartiere della città. Un’equipe di volontari del terzo settore potrebbe essere organizzata in “Team animatori sociali” onde favorire l’intrattenimento con iniziative mirate allo svago, alla cultura dell’identità locale, alla prevenzione, alla conoscenza ed allo sviluppo dei criteri di salvaguardia del benessere della persona e dell’ambiente».

L’idea «si ispira al giardino terapeutico e punta anzitutto a stimolare non solo il divertimento, ma anche e soprattutto la socializzazione all’aria aperta, allontanando l‘anziano dall’isolamento, dovuto dai numerosi progressi tecnologici che hanno causato un netto distacco tra la società attuale sempre più veloce e quella di cinquant’anni fa. Si chiamano esattamente “parchi biosalutari” ed includono molti giochi destinati alle persone di una certa età: dagli esercizi di stimolazione cognitiva, agli esercizi delle abilità psicomotorie: come attrezzi ginnici di facile esecuzione. Gli effetti di queste aree verdi sono molteplici, come gli evidenti miglioramenti dal punto di vista fisico e della socializzazione ma soprattutto dell’umore».

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