Il corsivo | Una generazione di lordazzi e quella spiaggia off-limits

Rifiuti in spiaggia a Vibo Marina

Basta col buonismo di maniera, con le ramanzine da prete, le paternali e le supercazzole motivazionali. La verità è che siete una generazione di sporcaccioni, voi che la sera vi date appuntamento lungo la Rada di Vibo Marina. Voi che siete la “movida”. Fossi uno dei vostri genitori vi prenderei a calci al punto da impedirvi di sedere su quei muretti, vi vieterei di mettere piede fuori casa e, peggio, vi taglierei a tempo indeterminato la “paghetta” che bruciate a scolarvi litri di birra, cocktail, vino.

Ma non sono uno dei vostri genitori, evidentemente incapaci di trasmettervi perfino quel minimo di amore per le cose che vi appartengono: la vostra salute, sì, e quell’incantevole lungomare che – fossimo in Versilia o sulla riviera adriatica – sarebbe amato, curato, pulito, come il salotto di casa. [Continua]

Non sono neppure il sindaco, né il comandante della Capitaneria di Porto. Lo fossi, sistemerei un paio di telecamere, filmerei chi ogni sera sporca, deturpa e devasta. Lo denuncerei e per i danni porterei il conto alle vostre famiglie che tanto, visto tutto quello che la sera consumate, di soldi da spendere evidentemente ne hanno.

Non sono il prefetto, né il questore. Lo fossi stato, a cadenza regolare avrei aspettato l’ora giusta, sistemato un paio di volanti all’imbocco e, dopo aver isolato quel budello che trasformate in una discarica (che tanto, pensate, qualcuno domani pulirà), vi avrei identificati tutti e perquisiti. Vi imporrei di giustificare gli assembramenti, scoverei chi tra voi si fa le canne e guida ubriaco, vi farei capire che il diritto di godere di uno spazio pubblico, che durante il giorno è frequentato da famiglie e bambini, impone buona educazione e sensibilità. Fossi il prefetto o il questore farei un mazzo così a tutti voi e, prima ancora, a quei bar che vendono alcolici ai minorenni.

Siete una generazione di sporcaccioni. Ciò significa che siete profondamente stupidi. E la stupidità di alcuni va oltre ogni limite.  Ce ne sono alcuni che non si accontentano di gettare le bottiglie sulla sabbia, no. Si divertono a infrangerle, lasciando i vetri sparsi ovunque, sulle vie d’accesso, in spiaggia, dove cammineranno a piedi nudi e giocheranno i bambini. È facile immaginare la scena: lo sbarbatello sbruffone che pensa di fare colpo sul gruppo o sulla ragazzetta di turno, che lancia la bottiglia a terra con violenza, fa lo spaccone ma si copre di ridicolo. Poi, mentre la mattina dopo ancora dorme per smaltire i postumi di una finta sbornia, una bambina si ferirà.

Siete una generazione di sporcaccioni. Siete l’esatta proiezione della società che vi ha allevati. Di famiglie che evidentemente se ne fottono di ciò che fate, di dove andate, dei danni che provocate. Di istituzioni – enti locali, forze dell’ordine, tutti – incapaci di farvi rispettare le regole. Godetevi il vostro sballo serale e notturno, tanto la società che vi ha allevati non vi offre né presente né futuro. Presto dovrete fare le valige e andarvene lontano, in luoghi che vi daranno più opportunità e nella quale la buona educazione che non avete avuto in casa vostra sarete costretti ad impararla.

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