Alla parrocchia Gesù Salvatore di Vena di Jonadi, don Roberto Carnovale accoglie i visitatori con entusiasmo per presentare un evento che sta già suscitando grande interesse. Si tratta della mostra internazionale dedicata alle apparizioni della Madonna, curata da Carlo Acutis, il giovane santo noto in tutto il mondo per il suo amore profondo per l’Eucaristia e per l’uso intelligente delle tecnologie digitali al servizio del Vangelo.

Dopo il successo della mostra sui miracoli eucaristici nel 2019, la comunità del Vibonese ospita oggi un nuovo percorso espositivo. «Abbiamo portato la mostra di Carlo Acutis sulle apparizioni della Madonna – racconta don Roberto – In queste esposizioni c’è tutto l'amore di Carlo verso la Mamma Celeste».

A Jonadi, nel Vibonese, per una suggestiva mostra su Carlo Acutis, un percorso spirituale aperto a tutti e incentrato sulla figura del giovane beato innamorato della Madonna.

Inaugurata lo scorso 6 ottobre, la mostra resterà aperta fino al 22 ottobre, tutti i giorni dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00. «È una mostra per tutti», sottolinea il parroco, pensata per coinvolgere bambini, adulti e anziani in un’esperienza di fede e riflessione personale.

Il percorso espositivo raccoglie immagini, documenti e testimonianze sulle apparizioni mariane più significative della storia, accompagnate dai messaggi che la Madonna ha lasciato all’umanità. Un lavoro straordinario realizzato da Carlo Acutis, giovanissimo catechista appassionato di informatica e spiritualità.

«Carlo era innamorato della Madonna – spiega don Roberto – e da esperto informatico iniziò a raccogliere e documentare le apparizioni e i messaggi mariani. Il suo desiderio era coinvolgere anche i bambini, trasmettendo loro la fede con linguaggi e strumenti a loro vicini».

Carlo Acutis: un giovane santo vicino ai ragazzi

Don Roberto ricorda la figura di Carlo Acutis, scomparso a soli 15 anni nel 2006 e recentemente proclamato santo. «Carlo era un ragazzo normale, con una vita normale. Giocava a calcio, aveva tanti amici. Ma di straordinario aveva il suo amore per Gesù. Partecipava ogni giorno alla Messa, si dedicava all’adorazione eucaristica, e parlava di fede con naturalezza e gioia».

«Mi sono chiesto se per questa sua sensibilità fosse stato bullizzato – riflette don Roberto – ma leggendo la sua storia ho scoperto che era un esempio per i suoi coetanei, un punto di riferimento».

È proprio questo il messaggio più forte che la figura di Carlo lascia: la santità è possibile nella vita di ogni giorno.
«Oggi Carlo è diventato santo, e vogliamo proporlo ai nostri ragazzi. Se lui lo è diventato vivendo una vita normale, allora tutti possiamo riuscirci. Siamo tutti chiamati alla santità, e Carlo ci insegna che non è un traguardo irraggiungibile».