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Cinque giorni intensi, tra formazione, avventura e spirito di comunità. Si è concluso a Limbadi, presso il primo plesso delle scuole elementari di via Pablo Neruda, il campo scuola “Anch’io sono la Protezione Civile”, promosso dal Gruppo Comunale di Protezione Civile e rivolto a ragazzi e ragazze tra i 10 e i 16 anni. Dal 1° al 5 settembre il piccolo centro vibonese ha ospitato la quindicesima edizione del progetto nazionale, trasformandosi in un laboratorio a cielo aperto di educazione civica, tutela ambientale e prevenzione dei rischi.
L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente del gruppo comunale, Francesco Raschella, è nata da un sogno condiviso con i volontari locali: offrire ai giovani del territorio un’esperienza capace di unire formazione e divertimento, responsabilità e gioco di squadra. «All’inizio – ha raccontato Raschella nel suo discorso inaugurale – non eravamo sicuri di riuscire a organizzarlo. Poi la risposta unanime dei nostri ragazzi è stata un grande sì. Da quel momento ci siamo messi al lavoro e oggi siamo qui». Un impegno che ha coinvolto Amministrazione comunale, Pro Loco, forze dell’ordine, parroci e cittadini, a dimostrazione che quando la comunità si unisce i risultati arrivano.
Il programma ha alternato lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, escursioni e incontri con professionisti del settore. La settimana si è aperta con la presentazione delle finalità del campo e dei temi che avrebbero accompagnato i partecipanti: sicurezza, prevenzione degli incendi, tutela del territorio e cittadinanza attiva. Nei giorni successivi i giovani hanno incontrato i Carabinieri Forestali, che li hanno guidati alla scoperta del delicato equilibrio degli ecosistemi boschivi e del ruolo dell’Arma nella protezione della biodiversità. Un’intera giornata è stata poi dedicata a Villa Vittoria, a Mongiana, dove il maresciallo Agostino ha condotto i ragazzi in un percorso tra sentieri e specie animali, mostrando come riconoscere tracce e comportamenti e raccontando il lavoro di salvaguardia delle piante a rischio estinzione.
Non sono mancati momenti dedicati alla tecnologia e alla sicurezza. Grazie ai Carabinieri della stazione di Tropea, i partecipanti hanno potuto salire a bordo di una gazzella radio mobile e osservare da vicino le dotazioni di un mezzo operativo. Emozionante anche la dimostrazione di un drone da ricognizione, che ha sorvolato i cieli di Limbadi simulando attività di monitoraggio e sorveglianza. Attraverso queste esperienze i ragazzi hanno potuto comprendere come strumenti moderni e professionalità si integrino per garantire la sicurezza dei cittadini.
La giornata conclusiva ha avuto come protagonista un tema purtroppo familiare al territorio calabrese: gli incendi boschivi. I volontari della Protezione Civile hanno illustrato l’importanza del patrimonio forestale, spiegando quali comportamenti adottare per prevenire i roghi e come agire in caso di emergenza. I giovani hanno assistito a simulazioni di intervento, scoprendo da vicino le tecniche utilizzate per spegnere le fiamme e mettere in salvo persone e ambiente. È stato un momento di forte impatto, che ha lasciato nei partecipanti la consapevolezza che ciascuno può contribuire con piccoli gesti quotidiani alla salvaguardia della natura.
Il campo si è concluso in un clima di festa, con il ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa: dai volontari instancabili ai rappresentanti delle istituzioni, dalle famiglie che hanno affidato i propri figli a questa esperienza educativa ai ragazzi stessi, veri protagonisti della settimana. «Divertitevi, imparate, crescete insieme – perché voi siete il nostro futuro», aveva detto Raschella nel suo saluto iniziale. E in quelle parole si ritrova lo spirito di un progetto che non è solo formazione, ma semina di valori destinati a crescere nel tempo: responsabilità, solidarietà, rispetto dell’ambiente e amore per la propria comunità.

