Le Consulte studentesche hanno preso parte a un evento internazionale che ha messo al centro l’educazione digitale. Franca Falduto e Daniele Trimboli hanno rappresentato la Calabria in una settimana di confronti e dibattiti
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“L’uomo è misura di tutte le cose”: con questo motto le Consulte studentesche hanno sintetizzato il senso della loro partecipazione al Summit mondiale sull’Intelligenza artificiale, che si è svolto a Napoli dall’8 al 14 ottobre e al quale erano presenti anche la vibonese Franca Falduto, coordinatrice regionale delle Consulte provinciali studentesche per l’Ufficio scolastico regionale, e Daniele Trimboli, presidente della Consulta provinciale studentesca di Reggio Calabria. L’evento, voluto dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, e organizzato grazie all’Unità di missione del Pnrr e alla Direzione generale dello studente, ha riunito oltre 6.000 partecipanti, tra studenti, docenti e dirigenti scolastici, oltre a 280 mentor e formatori, 50 imprese e start-up tecnologiche.
«Il Summit – ha fatto sapere la coordinatrice regionale Franca Falduto – rappresenta una delle iniziative di punta del Pnrr Istruzione per l’innovazione didattica e segue la prima edizione di Next Gen AI, tenutasi a Milano nel gennaio 2025. Un’attenzione particolare è stata riservata al ruolo delle Consulte studentesche, coinvolte nel supportare le delegazioni provenienti da 40 Paesi in un ampio laboratorio di confronto con esperti, istituzioni e imprese sulle potenzialità e i rischi dell’intelligenza artificiale nei sistemi educativi. Quattro gli indirizzi tematici che hanno guidato la riflessione collettiva: persone, luoghi, tecnologie e metodologie. Questi assi di discussione hanno fatto da cornice a dibattiti, workshop e attività immersive ospitate in spazi simbolo della città di Napoli, tra cui Teatro San Carlo, palazzo Reale, piazza del Plebiscito e Stazione marittima».
Le 35 installazioni interattive di intelligenza artificiale, ha poi aggiunto Falduto, «hanno attirato un pubblico numeroso, non solo tra i partecipanti istituzionali ma anche tra i cittadini. L’obiettivo dichiarato è quello di costruire un ecosistema educativo inclusivo e sostenibile, nel quale l’adozione consapevole delle tecnologie AI possa favorire personalizzazione e innovazione nella didattica. L’iniziativa si colloca nel programma “Scuola Futura”, che negli ultimi anni ha visto anche la Calabria tra i territori più attivi nella promozione dell’interdisciplinarità e del dialogo interculturale. Tra gli interventi più apprezzati, quello di Mario Caligiuri, docente dell’Università della Calabria, che ha ripercorso l’evoluzione storica dell’intelligenza artificiale e le sue ricadute nei vari settori».
Molti relatori hanno sottolineato la «necessità di un approccio “coraggioso” e consapevole all’AI: una tecnologia ideata e gestita dall’uomo, e dunque inevitabilmente segnata dalle sue scelte e responsabilità». Su questa linea si è collocato anche l’intervento di Franca Falduto, coordinatrice della partecipazione delle Consulte, che ha riportato riflessioni degli studenti sull’ambivalenza dell’AI, definita «un nuovo farmaco, un po’ rimedio e un po’ veleno». Le Consulte hanno poi posto l’accento sull’importanza di «potenziare la partecipazione attiva delle scuole nella costruzione di strumenti digitali trasparenti e accessibili, capaci di garantire agli studenti un uso critico e consapevole delle informazioni. Tra le proposte, lo sviluppo di sistemi per la personalizzazione dei percorsi scolastici, la semplificazione burocratica e l’adozione di assistenti virtuali per l’organizzazione delle attività didattiche».
Per affrontare efficacemente il rapporto tra AI e scuola, le Consulte hanno indicato tre parole chiave: accessibilità, organizzazione e inclusione. «Strumenti e metodologie – ha puntualizzato ancora Falduto – devono essere progettati per garantire pari opportunità anche agli studenti con Bes, Dsa o altre difficoltà, sfruttando piattaforme come Unica o Chatbot dedicati per percorsi sempre più personalizzati». Il messaggio conclusivo, pronunciato durante la cerimonia di chiusura al Teatro San Carlo, ha ribadito il concetto di «centralità dell’essere umano di fronte all’innovazione tecnologica: “L’uomo è misura di tutte le cose”. Un principio che sintetizza l’impegno delle Consulte e, più in generale, il senso del Summit: sviluppare l’intelligenza artificiale restando saldamente ancorati ai valori e alla responsabilità umana», ha poi concluso Falduto.

