Al World Tourism Event (Wte), il Salone internazionale del turismo dedicato alla valorizzazione dei siti Patrimonio mondiale Unesco, è stata annunciata la candidatura del Parco naturale regionale delle Serre a “Riserva della biosfera” nell’ambito del Programma Mab (Man and the Biosphere) dell’Unesco. A comunicarlo è stato il commissario del Parco, Alfonsino Grillo, durante un panel istituzionale che ha visto la partecipazione di rappresentanti del Club Unesco e di esperti del settore. «L’iniziativa – si legge nel comunicato stampa del Parco – è presentata come il risultato di un percorso avviato già nel 2024, che ha incluso missioni esplorative, studi scientifici e il coinvolgimento di amministratori, stakeholder e comunità locali. Lo studio di fattibilità, presentato ufficialmente in occasione dell’evento, è stato accolto positivamente e considerato un documento solido e credibile». Secondo quanto dichiarato dai promotori, «l’iter di candidatura è ormai definito e irreversibile».

Il Parco delle Serre si estende su 17.700 ettari e comprende 26 Comuni distribuiti tra le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Il territorio ospita una varietà di ambienti naturali e culturali di rilievo: tra questi, la Certosa di San Bruno e la Cattolica di Stilo, luoghi di forte connotazione spirituale e culturale. Tra gli elementi di maggiore interesse ambientale figurano:

  • le faggete e abetine vetuste del Bosco Archiforo, considerate un unicum nel Mezzogiorno;

  • il Lago Angitola, riconosciuto dalla Convenzione di Ramsar come area di interesse internazionale;

  • le Cascate del Marmarico e i numerosi corsi d’acqua che caratterizzano il paesaggio;

  • le testimonianze di archeologia industriale di Mongiana, ex sito siderurgico di rilievo storico;

  • le arti tradizionali dei vasai di Gerocarne e degli scalpellini e carbonai di Serra San Bruno.

Secondo i promotori della candidatura, l’eventuale riconoscimento Unesco comporterebbe benefici significativi, tra cui: «Un incremento della visibilità internazionale e del marketing territoriale; lo sviluppo di un turismo lento, sostenibile ed esperienziale; una maggiore tutela del patrimonio ambientale e culturale; il rafforzamento della coesione sociale e della partecipazione comunitaria».

«Il riconoscimento Unesco non rappresenta più un sogno – ha dichiarato il commissario Grillo – ma un obiettivo concreto, frutto di un lavoro condiviso che mira a coniugare tutela ambientale, sviluppo sostenibile e identità territoriale». Con l’avvio del processo di candidatura, la Calabria si inserisce nel circuito delle aree naturali di pregio internazionale, puntando sulla valorizzazione del proprio patrimonio come leva strategica per il futuro.