I volontari saranno in piazza per illustrare ai cittadini la necessità di sviluppare e adottare metodi sostitutivi alla vivisezione. Michela Kuan, biologa e responsabile scientifica dell’area Ricerca senza animali Lav: «Una ricerca senza sofferenza animale è possibile»
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Lav scende in piazza a Parghelia e Tropea per chiedere fondi per la ricerca innovativa senza l’utilizzo di animali. I due appuntamenti, in programma il 22 e 23 novembre, consentiranno a quanti vorranno di firmare la petizione per sostenere la campagna Lav #lacuragiusta. «Stanziare fondi per i modelli innovativi, etici e human-based è una necessità improrogabile per animali, ricercatori e cittadini», scrive il sodalizio in una nota stampa di presentazione del progetto.
Ricerca senza uso di cavie
Nel Vibonese i volontari incontreranno i cittadini a:
- Tropea, Piazza Vittorio Veneto, sabato 22 novembre, ore 16:00-19:30
- Parghelia, Piazza F. Ruffa, domenica 23 novembre, ore 10:00-12:30
Secondo le stime, «ogni minuto, in Italia, un animale muore tra le mura di un laboratorio. È la vittima silenziosa di una pseudoscienza che si proclama “salvavita” ma che, nel 95% dei casi, fallisce quando arriva all’essere umano, la sua seconda cavia. Una strada diversa esiste già ed è quella di una ricerca senza animali. Ma per realizzarla serve un impegno concreto da parte delle Istituzioni, che permetta un reale cambiamento verso l’unica cura giusta per tutti: essere umani, bambini, anziani, animali e ambiente».
La Lav sottolinea: «Lo sviluppo e l’adozione dei metodi sostitutivi non è solo auspicabile, ma è un obbligo anche per il nostro Paese: la normativa europea (Direttiva 2010/63/UE) e quella italiana impongono la promozione e il sostegno dei metodi che sostituiscono l’uso di animali nella ricerca. Nel 2014, il Ministero della Salute aveva istituito un Fondo per lo sviluppo di metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali, finanziato per il triennio 2014-2016 e poi rifinanziato con 6 milioni di euro per il triennio 2020-2022 (anche se nel 2020 il fondo non è stato attivato). Dal 2017 al 2019 e dal 2023 in poi, dunque, non sono stati stanziati nuovi finanziamenti né fondi aggiuntivi, mentre ogni anno si continuano a spendere oltre 1,3 miliardi di euro per la sperimentazione animale».
Per questo l’ente «ha lanciato una mobilitazione nazionale prevista per le giornate del 22 e 23 novembre, invitando tutti i cittadini a scendere in piazza e firmare una petizione per chiedere al Governo, al Parlamento e alle Regioni, già a partire dalla Legge di bilancio 2026, di finanziare la ricerca scientifica senza animali. A tal fine – si fa rilevare - Lav chiede ai Senatori della Commissione Bilancio del Senato, nella quale è in corso l’esame della Manovra, di presentare e approvare le proposte emendative suggerite da Lav, finalizzate a rifinanziare il Fondo del Ministero della Salute per i metodi sostitutivi e a destinare una parte delle risorse dei Ministeri della Ricerca e del Made in Italy, già destinate alla ricerca, alla ricerca senza animali. Solo così centinaia di ricercatori avrebbero la possibilità di lavorare e sviluppare progetti innovativi, salvando milioni di animali e scoprendo cure efficaci per chi ne ha bisogno, oltre a far innalzare il livello della ricerca nel nostro Paese, che tornerebbe ad essere concorrenziale e stimato a livello internazionale».
«Una ricerca senza sofferenza animale»
«Una ricerca senza sofferenza animale è obiettivo principale delle norme italiane e internazionali, e dichiarato anche dalla Commissione Europea, condiviso da enti regolatori e da istituzioni scientifiche internazionali – dichiara Michela Kuan, biologa e responsabile scientifica dell’area Ricerca senza animali Lav – Inoltre, ha già il sostegno di milioni di cittadini, come evidenzia la petizione “Save Cruelty free Cosmetics”, sostenuta da Lav, che ha raccolto oltre un milione e 400 mila firme in UE di cui più di 91 mila italiane, superando il quorum previsto del 172%. Cosa stiamo aspettando quindi?”.
È già in atto, infatti, un cambio di paradigma a livello internazionale, guidato dall'innovazione scientifica, dalla pressione etica e dalle riforme politiche, che si sta orientando verso metodologie di ricerca senza l'impiego di animali (NAMs), come l'intelligenza artificiale, gli organoidi e gli organi su chip, la genomica, la metabolomica, la proteomica, il bio-printing, le reti neurali artificiali.
«Ma in Italia, invece di seguire il trend internazionale, si continua a finanziare la vivisezione, con oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro investiti ogni anno – continua Kuan di LAV - tanto che, al momento non ci sono fondi destinati ai metodi di ricerca sostitutivi all’impiego di animali. E questo nonostante il Decreto Legislativo 26/2014, legiferante in materia, dichiari come prioritari i modelli di ricerca scientifica senza animali e preveda incentivi economici per il loro sostegno e diffusione. Si tratta di una grave mancanza, quindi, che lascia il nostro Paese indietro sul piano scientifico, etico e culturale».

