Nella sala convegni del Municipio importanti messaggi da avvocati, assistenti sociali, militari dell’Arma e un maestro di arti marziali. Presenti i ragazzi della scuola secondaria di primo grado accompagnati dai loro docenti
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Successo a Limbadi per l’incontro organizzato dall'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pantaleone Mercuri, dal titolo: “La violenza contro le donne non è un problema privato, ma sociale: agiamo insieme”. All’evento, tenutosi nella sala convegni del Comune, hanno partecipato i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, i loro docenti e tanti cittadini.
«Abbiamo discusso di parità di genere, dignità, negazione di ogni forma di sopruso e sopraffazione, sensibilizzando sull’importanza del rispetto, dell’ascolto e del coraggio di denunciare” hanno affermato il vicesindaco con delega alla cultura, Alessandra Limardo, e l'assessore alle politiche sociali Simona Romano, promotrici dell'evento. “Un ringraziamento speciale all'avvocato Lia Staropoli, al dottore Domenico Boninsegna, al maresciallo Giorgia Curtò che con i loro interventi hanno fornito spunti di riflessione e strumenti per riconoscere e contrastare ogni forma di violenza. Un ringraziamento particolare anche al maestro di arti marziali Domenico Restuccia e ai suoi collaboratori che ci hanno illustrato varie tecniche di autodifesa. Continuiamo a costruire una comunità consapevole, unita e capace di proteggere. La violenza non è mai giustificabile e va combattuta insieme».
L’avvocato Rosalia Staropoli, dal canto suo, conversando con i ragazzi e i cittadini ha spiegato loro l’importanza di individuare la violenza per tempo, anche quando si è solo spettatori o si assiste ad aggressioni fisiche e verbali. «Tutti noi possiamo essere un bersaglio, in qualsiasi momento da parte di sconosciuti o anche da parte di persone che conosciamo benissimo, nostro malgrado. Nella maggior parte dei casi, carabinieri, avvocati e magistrati arrivano quando la violenza si è già consumata. Ci sono dei momenti in cui possiamo contare solo su noi stessi per sottrarci alla violenza e per questo è importante imparare a difendersi anche con corsi di autodifesa».
Domenico Boninsegna, assistente sociale del Comune di Limbadi, dopo aver fatto ascoltare ai ragazzi una favola che parlava di una bimba costretta ad assistere agli abusi nei confronti della propria mamma, ha illustrato le varie forme di violenza e come intervenire: «È importante parlarne con i vostri familiari, i vostri amici, i vostri insegnanti, con gli assistenti sociali e le forze dell’ordine poiché sono figure che restano al vostro fianco e intervengono per tutelarvi da ogni forma di violenza».
Il maresciallo Giorgia Curtò, vicecomandante della Stazione dei carabinieri di Limbadi, dialogando con gli studenti ha ricordato alcuni nomi di donne uccise dai fidanzati o dai mariti, precisando in ogni caso che la violenza non ha genere e deve essere condannata in ogni sua forma. Il maresciallo, dopo aver illustrato alcune tecniche per chiedere aiuto in pubblico quando si è in pericolo, ha poi ricordato l’episodio di una chiamata al 112 nel corso della quale è stato finto di ordinare una pizza e ciò ha permesso ai carabinieri di intervenire proprio mentre si stavano consumando alcune gravi violenze domestiche. «Venite in caserma, potete fermarmi per strada anche quando mi vedete passare – ha spiegato ai ragazzi il maresciallo Curtò -. Noi carabinieri siamo sempre pronti ad ascoltarvi e aiutarvi per qualsiasi problema».
Il maestro Domenico Restuccia, istruttore di arti marziali e autodifesa, ha invece invitato i ragazzi a “prestare la massima attenzione per comprendere e prevenire una potenziale situazione di pericolo al fine di prendere le distanze da chiunque possa rappresentare una minaccia. Il vero equilibrio che si acquisisce imparando le arti marziali, consiste soprattutto nella capacità di sottrarsi ad ogni forma di conflitto, disinnescando una condotta potenzialmente aggressiva, lavorando su noi stessi e sulla nostra capacità di restare calmi e farsi scivolare addosso insulti e provocazioni”. Gli istruttori hanno infine illustrato alcune importanti tecniche di autodifesa per mettersi al riparo dalle aggressioni fisiche.

