Le piccole calciatrici bagnano l'esordio con una vittoria sul campo dell'Acd Lamezia Terme. Il responsabile della scuola: «Calcio femminile la ciliegina sulla torta per il nostro percorso»
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Continua a essere sempre più punto di riferimento sportivo nel territorio vibonese la Bulldog dal momento che evidenzia tutte le proprie potenzialità anche attraverso il calcio femminile. A tal proposito, infatti, un altro bel traguardo è stato raggiunto dalla scuola calcio vibonese, dal momento che ha messo a registro la prima partecipazione a un Campionato regionale Figc tutto al femminile.
La soddisfazione di Blandino
Prestazione innanzitutto di rilievo per le giovani bulldoghine che hanno allietato la platea presente, gremita di genitori entusiasti, nel match in terra lametina contro le pari età dell'Acd Lamezia Terme battendole per 0-1. I mister avevano chiesto organizzazione e divertimento e le piccole calciatrici hanno risposto alla grande. Per la cronaca l'unico gol del bellissimo pomeriggio lametino è stato messo a segno dalla giovane Rebecca Vigna, classe 2014, al termina di un'azione dove tutte le giocatrici hanno toccato il pallone. Vigna ha avuto la bravura di chiudere sul secondo palo un passaggio con il conta giri della funambolica Rosy Siciliano.
Non può nascondere la soddisfazione Paolo Blandino, responsabile della scuola calcio Bulldog Vibo: «Devo dire che è stato un bel pomeriggio di sport. Vedere giocare le nostre piccole bulldoghine è un piacere, anche perché sanno stare bene in campo, non temono il confronto e soprattutto sono determinate a crescere. Si tratta del primo campionato ufficiale Figc per un squadra in rosa della nostra società ed è un’emozione particolare, condita anche dalla vittoria. Non sono i tre punti il motivo di orgoglio, ma tutto ciò che ruota intorno al movimento calcistico femminile, e per una giovane realtà come la Bulldog è veramente la ciliegina sulla torta. Bellissimo anche l’entusiasmo che i nostri tecnici sono riusciti a creare non solo con le piccole calciatrici ma anche il coinvolgimento dei loro genitori sempre presenti e rispettosi. Questo è lo sport che vogliamo».

