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‘Ndrangheta: inchiesta “Costa pulita” nel Vibonese, tutti a giudizio (NOMI)

Prosciolto solo l’avvocato Giacomo Franzoni. In 29 ammessi al rito abbreviato, gli altri a processo dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia

‘Ndrangheta: inchiesta “Costa pulita” nel Vibonese, tutti a giudizio (NOMI)

Tutti a processo gli imputati dell’inchiesta “Costa pulita”. E’ quanto deciso dal gup distrettuale di Catanzaro, Pietro Carè, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm della Dda, Andrea Mancuso ed Annamaria Frustaci.

Prosciolto solo l’avvocato Giacomo Franzoni di Briatico.

Rinviati a giudizio dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia con inizio del processo per il 22 maggio prossimo i seguenti imputati: Domenico Marzano (cl. ’66), di Briatico, avvocato e già assessore comunale ai Lavori pubblici del Comune di Briatico; Greta Accorinti (cl. ’87), di Briatico, figlia di Antonino; Francesco Giuseppe Bonavita, detto “Pino” (cl. ’46) di Briatico; Giuseppe Armando Bonavita (cl. ’79), di Briatico, figlio di Pino; Roberto Caruso (cl. ’55), di Cosenza, proprietario del complesso residenziale di Briatico denominato “La nave” sito in località “Brace”; Francesco Crigna (cl. ’70), già vicesindaco del Comune di Parghelia; Giuseppe Evalto (cl. ’63) originario di Spilinga; Aldo Gallucci (cl. 55), di Vibo Valentia, dipendente della Capitaneria di Porto di Vibo Marina; Adriano Greco (cl. ’82), di Briatico; Egidio Il Grande (cl. 64), di Parghelia; Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, (cl. ’61), di Limbadi; Gennaro Melluso (cl. ’70), di Briatico; Filippo Niglia (cl. ’60), imprenditore di Briatico, attivo nel settore della navigazione per le isole Eolie; Pasquale Puglia (cl. ’74) di Polla (Sa); Francesco Pugliese (cl. ’64), nativo di Spilinga, ma domiciliato a Mesiano di Filandari; Pasquale Quaranta (cl. 63), di Santa Domenica di Ricadi; Leonardo Russo (cl. ’70) di Zambrone; Saverio Sergi (cl. ’58) di Briatico; Francesco Zungri (cl. ’60), nato a Vibo Valentia;

Luciano Artusa (cl. ’61), di Vibo Valentia; Michele Fusca, detto “Lello”, (cl. ’42), di Vibo Valentia, noto imprenditore attivo nel settore edile e delle costruzioni e negli anni ’80 presidente del Nucleo Industriale di Vibo e già consigliere comunale di Vibo Valentia con la Dc. Lello Fusca è indagato per violenza privata aggravata dalle modalità mafiose.

Alessandra Borello (cl. ’84), di Briatico, nipote del presunto boss di Briatico, Antonino Accorinti, e moglie di Francesco Marchese di Briatico; Marco Borello (cl. ’74), di Briatico, accusato di essere il “titolare” formale della squadra di calcio “Asd Briaticese” il cui reale proprietario occulto sarebbe, secondo la Dda, Antonino Accorinti; Francesco Capano (cl. ’72), nato a Vibo Valentia; Pantaleone Costantino (cl. ’57), di Limbadi; Francesco Daniele (cl. 58) di Argusto (Cz); Massimo Fortuna (cl. ’76), di San Gregorio d’Ippona, titolare di una ditta che si era aggiudicata il servizio di refezione scolastica a Briatico nel 2011.

Giuseppe Garrì (cl. ’72) di San Costantino di Briatico, detto “Peppe u Papa”; Giuseppe Lo Gatto (cl. ’71) di Briatico, titolare dell’omonima ditta individuale che gestiva “Il Mulino della Rocchetta” di Briatico, ristorante per la Dda “facente capo e riconducibile alla cosca Accorinti”; Salvatore Loiacono (cl. ’67), di Zambrone; Simone Loiacono (cl. ’89), di Briatico, accusato di essere il titolare formale del “Bar Jolly” per conto dei fratelli Emanuele e Simone Melluso di Briatico; Gregorio Loiacono (cl. ’58) di Briatico; Domenico Mancuso (cl. ’75, in foto a sinistra), di Limbadi, attualmente sotto processo per l’operazione “Dinasty” (dove dopo anni di perizie e sospensione dei processi, è stato dichiarato capace di intendere e di stare in giudizio), figlio del boss Giuseppe Mancuso detto “‘Mbroghja”; Domenico Marchese (cl. ’79), alias “Banana”, di Tropea, titolare dell’omonima ditta di installazione di impianti idraulici e condizionamento a Ricadi (è indagato per armi ed è ritenuto dalla Dda vicino al clan Il Grande di Parghelia); Francesco Melluso (cl. ’70) di Briatico;

Antonio Napoli (cl. ’44) di Briatico; Caterina Nicolino (cl. ’77) di Milano, accusata di essere stata per un certo periodo socia ed amministratrice di una società che gestiva un villaggio turistico “per conto sia di Bonavita Francesco Giuseppe che di Accorinti Antonino”; Salvatore Pandullo (cl. ’87) di Seregno, sposato con Greta Accorinti figlia di Antonino Accorinti; Loredana Pappalo (cl. ’71), di Magenta (Mi), convivente di Francesco Piccolo; Francesco Piccolo (cl. ’74) di Tropea, ma residente a magenta (Mi); Michele Salerno (cl. ’46), di Cutro (Kr);

Antonino Staropoli (cl. ’82), titolare di fatto per la Dda dell’agenzia immobiliare “Progetto Casa” di Briatico; Francesco Tripaldi (cl. ’52), di Limbadi; Stefangregorio Tripaldi (cl. ’79) di Limbadi; Giuseppe Vangeli (cl. 61) di Longobardi, frazione di Vibo Valentia.

Questi gli imputati che saranno giudicati con il rito abbreviato: il boss Cosmo Michele Mancuso di Limbadi, già condannato in via definitiva nel processo “Dinasty” (in foto); Salvatore Muzzopappa (cl. ’71) di Nicotera; Francesco Grillo (cl. ’79) di Paradisoni di Briatico, titolare di una ditta attiva nel commercio all’ingrosso della frutta; Giancarlo Lo Bianco (cl. ’80), autotrasportatore, di Vibo Valentia; i fratelli Emanuele e Simone Melluso di Briatico, Leonardo Melluso (cl. ’65) di Briatico; Salvatore Muggeri (cl. 77), di Briatico; Francesco Marchese (cl. ’86), di Briatico; Carmine Il Grande di Parghelia; il presunto boss di Briatico Antonino Accorinti (in foto in alto), il figlio Antonio Accorinti; l’imprenditore Giuseppe Evalto originario di Spilinga; Francesca Galea di Locri; Ferdinando Il Grande di Parghelia; l’imprenditore di Briatico Giuseppe Granato; Felice Loiacono di Briatico; Giancarlo Lo Iacono di Zambrone; Pasquale Prossomariti di Nicotera; Carlo Russo di Zambrone; Salvatore Prostamo di Briatico; Eugenya Umyarova (cl. ’73) dell’Uzbekistan; Davide Surace (cl. 85); di Spilinga; Federico Surace (cl. ’91), di Spilinga; Giovanni Rizzo (cl. ’82), di Nicotera.

Andrea Niglia, presidente della Provincia nonché sindaco di Briatico (in foto). E’ accusato del reato di corruzione elettorale, per aver promesso l’assunzione del figlio di Vincenzo Francesco Accorinti – fratello del presunto capo clan Antonino Accorinti – all’interno della Italcementi spa, assicurando altresì la nomina alla carica di assessore a soggetti graditi al clan Accorinti, quali Salvatore Prostamo e Domenico Marzano (quest’ultimo anche con la carica di vicesindaco), in cambio del sostegno elettorale da parte del sodalizio criminale. Contestazione, quella rivolta ad Andrea Niglia, aggravata dal metodo mafioso ed al fine di agevolare il clan Accorinti.

Rito abbreviato pure per l’ex sindaco di Briatico, Francesco Prestia (in foto) accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata dalle finalità mafiose, per l’ex consigliere comunale di Briatico Sergio Bagnato (concorso esterno in associazione mafiosa) e per Giancarlo Giannini (cl. ’71), ingegnere, già consigliere comunale di Vibo Valentia. Tre posizioni rimangono invece stralciate per difetti di notifica del decreto con la richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta degli indagati: Claudia Barbuto, (cl. ’72), di Vibo; Domenico Simonelli (cl. ’81), di Tropea, detto “Ballotu”; Antonio Merenda (cl. ’60) di Spilinga, accusato di aver favorito la latitanza di Nunzio Manuel Callà.

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