domenica,Aprile 28 2024

Frana di San Calogero, la rabbia dei cittadini e quasi 400mila euro gettati al vento

Il Movimento per l’Equità territoriale ricorda gli impegni sinora disattesi ed i ritardi sin dal primo evento franoso del 2018. Chiesto un immediato intervento del presidente della Regione Roberto Occhiuto

Frana di San Calogero, la rabbia dei cittadini e quasi 400mila euro gettati al vento

Sono ormai quattro anni che i cittadini di San Calogero vedono letteralmente scivolare via il loro paese, vivendo peraltro l’incubo che il peggio non solo debba ancora arrivare, ma lo potrebbe fare da un momento all’altro. San Calogero è paese di circa 4000 abitanti, situato a pochi chilometri dalle meravigliose spiagge della Costa degli dei, esattamente a cavallo tra il promontorio del Poro e la Piana di Gioia Tauro. Siamo nella provincia di Vibo Valentia, un territorio che, quanto a dissesto idrogeologico, ha già vissuto dolorosi disastri: nel 2006 ci furono quelli che sconvolsero Longobardi, Vibo Marina, Bivona e Portosalvo. Nel 2010 toccò a Maierato. E poi Drapia, Vazzano, la zona delle Serre. Senza dimenticare quando nel 1951 Nardodipace fu praticamente cancellato da un’alluvione per poi essere ricostruito quasi completamente sei chilometri più a monte. Un territorio dove la sottrazione dei diritti costituzionali ha causato quell’emigrazione che di per sé già da sola rappresenta un rischio concreto di desertificazione umana e industriale, se a questa si vanno a sommare le criticità ambientali, il rischio di dare il colpo di grazia al futuro prossimo di questo meraviglioso lembo di terra diventerà una triste realtà”. E’ quanto afferma Massimo Mastruzzo del direttivo nazionale del Movimento per l’Equità Territoriale. [Continua in basso]

“La notte scorsa l’incubo di un paese risucchiato dalla frana ha rischiato di concretizzarsi, lo smottamento ha fatto ulteriormente scivolare a valle parte dell’arteria di collegamento alla Statale 18. Una frana che aveva già colpito quella zona nel 2018, e che non si è mai assestata causando di fatto un danno milionario che avrà effetti negativi sulla quotidianità oltre che sulla sicurezza dei cittadini di San Calogero. Due frane premonitrici avevano anticipato lo «smottamento di dimensioni apocalittiche» dell’altra notte. La prima il 27 ottobre del 2018, l’altra nel maggio del 2020. Quest’ultima aveva già intaccato in parte il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini avendo di fatto causato l’interruzione del transito lungo la strada provinciale 53, che collega San Calogero con lo strategico bivio per la SS 18 che a sua volta collega il comune a nord con Mileto e Vibo e a sud con Rosarno e la Piana di Gioia Tauro.

Già allora gli interventi per la messa in sicurezza furono tutt’altro che celeri, ci vollero oltre sei mesi solo per appaltare i lavori (dicembre del 2020), l’8 gennaio 2022 le opere sarebbero state in fase conclusiva, ma i 375.000 euro oggi appaiono inutilmente sprecati visto che l’ultima frana ha vanificato quanto sin qui fatto. Adesso la situazione rischia di diventare ancora più drammatica, l’area è costantemente monitorata sia dai tecnici che dalla stessa protezione civile perché ad essere particolarmente minacciata dal fronte della frana oltre ad un’abitazione, che è già stata sgomberata nella giornata di giovedì, non solo figura anche un esercizio commerciale di materiale edile, ma a rischio figurano altri immobili, in totale una quindicina. Il sindaco, Giuseppe Maruca, che è pronto ad ordinare l’evacuazione, si appella alle istituzioni chiedendo di non essere lasciati soli : “Mi aspetto che le istituzioni ai vari livelli prendano coscienza della gravità della situazione. Il mio è un appello accorato, si attenzioni la situazione e chi di dovere intervenga. Ci auguriamo che passata la tempesta non si vada nel dimenticatoio e ancora una volta dico, non ci abbandonate“.

Mercoledì ci sarà in Regione un importante incontro per discutere degli atti necessari per attivare le procedure di intervento straordinario e d’urgenza. Come Movimento per l’Equità Territoriale chiediamo che all’incontro partecipi anche il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, impegnandosi in prima persona – conclude Mastruzzo – affinché si intervenga al più presto per stabilizzare la zona, e per ridare ai cittadini di San Calogero il diritto costituzionale alla mobilità”.

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