mercoledì,Aprile 24 2024

San Calogero, il comitato “Strade sicure”: «La Regione realizzi i lavori sul fosso Scalone»

Forti censure, da parte dell'ex sindaco Nicola Brosio, anche nei confronti del presidente della Provincia Salvatore Solano: "Più attento a curare le zone intorno al suo comune, Stefanaconi, dove le strade provinciali sono state tutte riasfaltate, al contrario di San Calogero, dove da anni si assiste a un totale abbandono"

San Calogero, il comitato “Strade sicure”: «La Regione realizzi i lavori sul fosso Scalone»

“Grazie al clamore mediatico suscitato dalle nostre civili e pacifiche battaglie si ritorna a parlare di viabilità a San Calogero e non solo. In questi giorni si assiste a un improvviso e febbrile risveglio dei cantieri stradali intorno al paese. Una settimana fa è stato asfaltato un tratto di via Pirandello, ma l’apertura avverrà non prima del 28 febbraio prossimo, salvo proroghe. Mentre sulla provinciale 33 che collega l’abitato alla SS 18 sono in corso dei lavori di decespugliamento e di pulizia delle cunette da parte dell’amministrazione provinciale. Sono, chiaramente, segnali di passi in avanti da parte degli Enti competenti “spontaneamente” indotti a intervenire”. Nel frattempo, aggiunge il comitato “nella serata di giovedì 4 gennaio, all’ex Saub, si è tenuto l’incontro sulla viabilità voluto dall’amministrazione comunale, appuntamento più volte sollecitato e mai concesso dall’ente che, vistosi incalzato, l’ha dovuto fissare affrontando i cittadini. Nel corso della serata, come comitato – spiegano gli esponenti – abbiamo avuto modo di esprimere le nostre osservazioni sulla tipologia e sulla tempistica dei lavori finora effettuati nell’area del fosso Scalone”.  A prendere la parola per primo è stato l’ex sindaco Nicola Brosio, componente del comitato, che ha contestato all’esecutivo Maruca di aver “cambiato indirizzo sugli interventi originariamente previsti per il fosso Scalone, aggravando una situazione già di per sé fragile. Tutto ciò, risultato di ben tre perizie di variante che, pur definite migliorative, hanno oggettivamente e indiscutibilmente condotto all’aggravamento della frana”. [Continua in basso]

Il sindaco Solano
Salvatore Solano

Forti le censure, da parte di Nicola Brosio, anche nei confronti del presidente della Provincia, Salvatore Solano, “più attento – a suo dire – a curare le zone intorno al suo comune, Stefanaconi, dove le strade provinciali sono state tutte riasfaltate. Al contrario di San Calogero, dove da anni si assiste ad un totale abbandono”. Tornando all’area di Lirda, Brosio ha sostenuto che “il piede di frana dello smottamento verificatisi nel marzo 2020 andava stabilizzato con l’aiuto di briglie, gabbioni e palificate, per come progettato, approvato e finanziato dalla sua giunta mediante la Protezione Civile, quindi la Regione Calabria. Solo successivamente – ha spiegato ancora – si poteva pensare di compiere lavori a monte della frana. L’aver omesso di realizzare questi lavori, probabilmente, ha innescato poi la frana del febbraio 2022″. Secondo Brosio: “L’errore che è stato fatto da parte dell’amministrazione Maruca, è l’aver abbandonato troppo presto il vecchio tracciato per concentrarsi sulla via alternativa di via Pirandello, tra l’altro, per nulla risolutiva del problema, a causa della morfologia del tracciato, caratterizzato da pendenze proibitive e strade strette”. 

Pertanto, “stando così le cose – ha continuato Brosio – la migliore cosa da fare è affidare la progettazione e i lavori alla competenza esclusiva della Regione Calabria, Ente che ha al suo interno i professionisti migliori per gestire e risolvere il problema. Sempre che – ha precisato – l’esecutivo comunale non miri ai succosi incarichi tecnici”. Per l’ex sindaco, “non esiste altra possibilità che quella di riprendere il vecchio tracciato della Sp 33 con interventi che pur sembrando straordinari, vengono ovunque eseguiti, da tecnici e ditte specializzate”. Infine, il comitato ha fatto sapere che “nei prossimi giorni, chiederemo a sua Eccellenza, il prefetto, Roberta Lulli la convocazione di un tavolo tecnico per porre di fronte alle proprie responsabilità ciascuno degli enti coinvolti nella vicenda: Comune, Provincia e Regione. Da loro ci aspettiamo l’assunzione di impegni precisi per tutti e tre i versanti, con la redazione di un cronoprogramma rigoroso, nella massima trasparenza, di modo che ogni cittadino possa capire cosa si sta realizzando”.

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