lunedì,Maggio 6 2024

Bracconaggio, raro esemplare di Astore abbattuto nella Valle del Mesima

Il maestoso volatile è stato colpito da una fucilata e ritrovato in fin da vita da un cercatore di funghi che lo ha poi consegnato al Wwf

Bracconaggio, raro esemplare di Astore abbattuto nella Valle del Mesima

Un gravissimo episodio di bracconaggio si è verificato oggi nelle campagne del Vibonese, in un bosco di pioppi nei pressi del fiume Mesima. Un giovane e rarissimo esemplare di Astore, un rapace diurno tipico dei boschi, è stato rinvenuto sul terreno, ormai incapace di volare a causa della frattura ad un’ala procurata da un pallino da caccia. Ad accorgersi del grande rapace in difficoltà è stato un cercatore di funghi, Tommaso Daffinà, che, dopo averlo recuperato non senza difficoltà a causa dei poderosi artigli dell’Astore, si è messo in contatto con il responsabile scientifico del Wwf di Vibo, Pino Paolillo, al quale il rapace è stato successivamente consegnato. «Si tratta di un uccello molto raro da queste parti – ha sottolineato il naturalista – molto più raro di Gheppi e Poiane, anch’essi particolarmente protetti dalla legge, come tutti i rapaci diurni e notturni, ma che, come in questo caso, qualche sparatore dal grilletto facile non ha esitato a prendere di mira».

La ferita provocata dalla fucilata

L’episodio rappresenta, secondo il Wwf, «un’ulteriore conferma della libertà di azione di cui gode chi non rispetta le leggi in materia di tutela della fauna selvatica e disciplina della caccia, anche in relazione all’assoluta scarsità di controlli nel settore della vigilanza venatoria. Se il povero Astore non fosse stato avvistato dal cercatore di funghi, sarebbe morto miseramente: da qui l’invito del Wwf a tutte le forze dell’ordine affinché, specialmente in questo periodo caratterizzato dall’arrivo di  cacciatori provenienti da altre regioni, vengano intensificati i servizi di vigilanza sia in funzione preventiva che repressiva dei reati ai danni di quella fauna selvatica che costituisce patrimonio di tutta la collettività nazionale e per questo non merita di cadere sotto i colpi del fucilatore di turno».

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