Fa ancora discutere l’ordinanza del sindaco di Nicotera che ha vietato l’uso di fertilizzanti contenenti azoto e fosforo nei terreni entro un chilometro dai corsi d’acqua. Una decisione, aveva spiegato il primo cittadino Marasco poco meno di un mese fa, «a tutela della salute del nostro mare». Proprio quell’ordinanza è stata al centro di un incontro tra il vice presidente della Federazione Coldiretti Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia Giuseppe Porcelli, lo stesso sindaco e l’assessore ai Lavori pubblici Marco Vecchio.

Nel corso del confronto all’interno del Municipio di Nicotera, Coldiretti Vibo Valentia ha ribadito che «il comparto agricolo non può essere indicato come responsabile generale dell’inquinamento marino-costiero», sottolineando come le aziende agricole – grandi e piccole – «operino nel rispetto delle norme ambientali vigenti» e siano soggette a controlli costanti. «Eventuali irregolarità – ha precisato Porcelli – devono essere perseguite a livello individuale, senza colpire un intero settore che rappresenta un pilastro dell’economia vibonese». Coldiretti Vibo Valentia ha quindi richiesto la sospensione temporanea dell’ordinanza, ritenuta troppo estesa e basata su dati tecnici non aggiornati, come la relazione Arpacal del 2023. L’organizzazione agricola ha inoltre chiesto l’avvio di un percorso condiviso che permetta di individuare misure più proporzionate e realmente efficaci.

Il sindaco Marasco – evidenzia Porcelli – «ha mostrato piena disponibilità al dialogo e all’ascolto, aprendo alla possibilità di attivare un tavolo tecnico in Prefettura che coinvolga istituzioni, Arpacal, Regione e categorie agricole». Una posizione accolta con favore da Coldiretti Vibo Valentia, che valuta positivamente l’atteggiamento collaborativo dell’Amministrazione comunale. «La tutela dell’ambiente è un obiettivo che condividiamo pienamente – dichiara Porcelli – ma deve procedere insieme alla tutela dell’agricoltura, che garantisce lavoro, presidio del territorio e sviluppo. Servono decisioni basate su dati aggiornati, proporzionalità e confronto istituzionale serio».