Il sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco, ha emanato un’ordinanza urgente a tutela della salute pubblica e dell’ambiente marino-costiero del territorio comunale, introducendo il «divieto di utilizzo e spandimento di fertilizzanti, concimi e prodotti fitosanitari contenenti azoto e fosforo in una fascia di rispetto di 1.000 metri dai corsi d’acqua superficiali, dagli alvei, dai canali di scolo, dai fossi – incluso il Fosso San Giovanni – e da ogni punto di captazione o corpo idrico che possa recapitare, direttamente o indirettamente, nelle acque marine. La stessa limitazione si estende alla fascia demaniale marittima e resterà in vigore fino a revoca».

Un’ordinanza che «trae origine da una campagna di indagini ambientali condotta dall’Arpacal tra il 1° e il 21 agosto 2023, su richiesta dello stesso Comune, a seguito della comparsa di una vistosa fioritura algale nelle acque antistanti il litorale nicoterese». Le analisi effettuate hanno «rilevato valori di azoto totale pari a 83 µmol/L, contro una media storica di 15 µmol/L», individuando tra le principali cause dell’anomalia un «eccessivo apporto di nutrienti» provenienti dalle aree agricole dell’entroterra, dove è diffuso l’uso intensivo di concimi e prodotti fitosanitari. Tale fenomeno, sarebbe dovuto al «dilavamento dei terreni coltivati e al deflusso delle acque di scolo verso il mare».

Il sindaco Marasco, richiamando il principio di precauzione, ha definito la situazione «un grave pericolo per l’igiene pubblica e l’ambiente, con ripercussioni anche sull’economia turistica locale». Il fenomeno di eutrofizzazione delle acque, ossia l’aumento anomalo della biomassa algale, «compromette l’equilibrio dell’ecosistema e può generare danni sia ambientali sia sanitari, oltre a pregiudicare l’immagine del territorio». Per queste ragioni, il primo cittadino ha ritenuto necessario adottare «misure immediate per ridurre l’apporto di nutrienti nelle acque marine e contenere il fenomeno». L’ordinanza stabilisce inoltre l’applicazione di sanzioni amministrative per i trasgressori, la vigilanza da parte della Polizia locale e delle autorità competenti, e la possibilità di presentare ricorso al Tar Calabria entro 60 giorni o, in alternativa, al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla pubblicazione del provvedimento.

Per qualcuno sarebbe «troppo tardi»

Sull’ordinanza si è espresso l’ex consigliere comunale Antonio D’Agostino che, attraverso un un comunicato stampa, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa del sindaco, definendola «un segnale importante e atteso», ma ha al contempo evidenziato diverse criticità nel merito e nei tempi di adozione. Secondo D’Agostino, il provvedimento giunge con notevole ritardo, considerando che le indagini Arpacal risalgono ad agosto 2023. «Come è possibile – ha osservato – che, di fronte a dati così allarmanti sullo stato di salute del mare e sulla presenza di un pericolo per l’igiene pubblica e l’ambiente, si sia arrivati a emanare un’ordinanza soltanto oggi, a oltre due anni di distanza

L’ex consigliere, inoltre, ha sottolineato che il «divieto di spandimento dei fertilizzanti in determinate fasce di rispetto è già previsto dalla normativa regionale per un periodo che va dal 1° novembre fino a un massimo di 120 giorni. Un’estensione dell’ordinanza comunale fino alla primavera – ha aggiunto – potrebbe creare conflitti con le norme nazionali e regionali, che prevedono limiti di distanza molto inferiori (circa 30 metri)». D’Agostino ha ribadito poi la necessità di «agire in modo strutturale, non solo attraverso divieti temporanei, ma potenziando il monitoraggio ambientale e i controlli sul territorio, in particolare nelle aree agricole dell’entroterra dove è frequente l’uso di fertilizzanti e digestati animali».

Tra le criticità segnalate, in fine, ha citato anche «l’assenza di pubblicazione della relazione tecnica dell’Arpacal sul sito dell’Ente e il mancato avvio di un piano di verifiche costanti nelle cosiddette zone vulnerabili all’azoto (Zvn). In mancanza di controlli efficaci – ha poi concluso D’Agostino – anche provvedimenti come quello del sindaco Marasco rischiano di restare lettera morta, lasciandoci ogni anno un mare pulito a giorni alterni».