Le comunità del Briaticese coinvolte in un intenso percorso di recupero del sito e della storia religiosa locale. Dell’antico complesso, distrutto dal terremoto del 1783, rimase la devozione legata al patrono della Calabria, fondatore dei minimi
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Ripercorrere la storia di un luogo, rinsaldare il legame con la fede e la devozione attorno alla figura di San Francesco di Paola, patrono della Calabria e fondatore dei minimi. Su queste basi, le comunità di San Costantino, Potenzoni e San Leo, guidate dai parroci don Nicola Berardi e padre Luigi Scordamaglia, in sinergia con l’amministrazione rappresentata dal sindaco Lidio Vallone e tanti volontari attivi sul territorio, hanno mosso un primo importante passo per restituire l’antico convento di San Francesco alla memoria collettiva. Proprio nei giorni scorsi - al termine di un intenso percorso spirituale e recupero del sito - è stato inaugurato un bassorilievo raffigurante il santo protettore della gente di mare, collocato sui resti del complesso religioso, devastato dal terremoto del 1783. L’opera è stata realizzata dal maestro Pietro Colloca su bozzetto del parroco Scordamaglia.

La storia del convento
Come illustrato nel corso della cerimonia inaugurale, secondo fonti storiche raccolte negli scritti del prof. Giuseppe A. Garrì, il convento venne fondato nel 1550 da fra’ Giovanni Schiavo di Tropea, vissuto in fama di santità, a soli pochi decenni dalla morte del Santo (1507). Rimase operativo per circa duecento anni, fino al drammatico sisma del 1783. Non restò nulla. Si salvò solo la statua di San Francesco, realizzata da uno scultore serrese, che venne trasferita della chiesa di Potenzoni, l’unica del circondario rimasta in piedi dopo il terremoto. Da allora, la sacra effigie si trova lì conservata.
La cerimonia

Alle celebrazioni, ricche di contenuti religiosi e storici (dalla processione con le reliquie partita da Potenzoni alla santa messa a San Costantino), hanno partecipato numerosi fedeli, tra cui decine di bambini, il padre provinciale dei minimi, padre Antonio Bottino. Presente anche il sindaco Lidio Vallone: l’auspicio, ha fatto presente, è che «questo angolo del convento diventi un angolo di preghiera e per diventare tale dobbiamo creare le condizioni di agibilità per rendere percorribile almeno il primo tratto». Il primo cittadino ha quindi assicurato massimo impegno per individuare e impegnare le risorse utili.
Sul valore dell’iniziativa, padre Luigi ha poi sottolineato: «Siamo certi che quando si imposta una devozione, questa non cessa perché le cose nel tempo cambiano. Rimane come seme che produce frutti al momento opportuno». San Francesco, per le comunità del Briaticese, «è presenza tangibile. Come reale padre che si accosta alle nostre vicissitudini per portare sollievo e consolazione, e soprattutto indicandoci la via che ci conduce ad essere più conformi a Cristo».

