La prima sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso della Dda di Catanzaro avverso la decisione del Tribunale del Riesame con la quale nel novembre scorso è stata annullata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due giovani di Soriano Calabro: Filippo De Marco, 41 anni (difeso dagli avvocati Giuseppe Orecchio e Vincenzo Cicino) e Antonio Criniti, 31 anni (difeso dall’avvocato Pamela Tassone). Nessuna misura, quindi, per le accuse di omicidio, tentato omicidio, danneggiamento, porto di esplosivi, tentata estorsione. I due giovani restano detenuti unicamente per l’accusa di traffico di stupefacenti, avendo la Cassazione respinto sul punto i ricorsi delle difese rappresentati in Cassazione dagli avvocati Cicino, Giorgio e Valerio Vianello Accoretti.
I due arrestati di Soriano – secondo l’originaria accusa – per sdebitarsi della cessione di sostanze stupefacenti avrebbero fabbricato e materialmente posizionato la micidiale bomba che ha fatto saltare in aria l’auto sulla quale il 9 aprile 2018 viaggiavano Matteo Vinci, deceduto, ed il padre Francesco Vinci che è rimasto gravemente ferito. I reati sono tutti aggravati dalle modalità e dalle finalità mafiose, ma anche su tale punto il Tribunale del Riesame di Catanzaro, presieduto dal giudice Giuseppe Valea, aveva annullato l’ordinanza e tale decisione è stata confermata dalla Cassazione.
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