sabato,Aprile 20 2024

Inchiesta “Giardini segreti”: indagato lascia i domiciliari

E’ accusato di spaccio di marijuana dopo le accuse di Emanuele Mancuso. Il gip dispone l’obbligo di firma tre volte a settimana

Inchiesta “Giardini segreti”: indagato lascia i domiciliari

Lascia gli arresti domiciliari per l’obbligo di firma per tre volte a settimana G. M., coinvolto nell’operazione antidroga della polizia denominata “Giardini segreti”, nata anche grazie alle dichiarazioni di Emanuele Mancuso, il rampollo dell’omonimo clan di Nicotera e Limbadi, figlio del boss Pantaleone Mancuso (detto “l’Ingegnere), dal 18 giugno scorso nuovo collaboratore di giustizia. A sostituire la misura è stata il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Pia Sordetti. L’indagato, più volte chiamato in causa dalle dichiarazioni di Emanuele Mancuso, è accusato di aver trasportato e commerciato un imprecisato quantitativo di marijuana. La scorsa settimana è stato già raggiunto dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, vergato dal pm Claudia Colucci, unitamente ad altri indagati la cui posizione a luglio è stata trasmessa a Vibo dal gip distrettuale di Catanzaro che si era dichiarato incompetente funzionalmente non essendo stato contestato a tali indagati il reato associativo. LEGGI ANCHE: Inchiesta “Giardini segreti”: chiusa a Vibo l’indagine per sette indagati

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