giovedì,Marzo 28 2024

Tentato omicidio a San Gregorio d’ippona, arrestato resta in carcere

Ordinanza di custodia cautelare vergata dal gip del Tribunale di Vibo nei confronti di Michele Simonetti accusato di aver sparato contro i nipoti

Tentato omicidio a San Gregorio d’ippona, arrestato resta in carcere

Non è stato convalidato dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Pia Sordetti, il fermo di indiziato di delitto eseguito dai carabinieri nei confronti di Michele Simonetti, 40 anni, di San Gregorio d’Ippona, ritenuto responsabile di aver attentato alla vita dei propri nipoti Egidio e Giuseppe Simonetti. Ciò sul presupposto della mancanza del pericolo di fuga al momento dell’arresto. Al contempo, però, il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Michele Simonetti sussistendo nei suoi confronti la gravità indiziaria della condotta illecita contestata dal pubblico ministero, ovvero il tentato omicidio. Sulla scorta delle risultanze investigative dei carabinieri, lunedì scorso si presentava in ospedale alle ore 20 Egidio Simonetti con una ferita d’arma da fuoco alla spalla. I carabinieri ascoltavano a sommarie informazioni Gregorio Simonetti, il quale riferiva di aver recuperato il nipote nei pressi di contrada Cerva a San Gregorio d’Ippona quando, dopo averlo contattato per motivi di lavoro, veniva avvisato dal nipote della necessità di essere soccorso immediatamente e trasportato in ospedale. Lo stesso aggiungeva di non aver avuto nessuna informazione sulle motivazioni della richiesta di soccorso da parte del nipote, né di aver notato che lo stesso fosse stato ferito alla spalla. I carabinieri del Norm provvedevano così a perquisire l’autovettura di Simonetti Gregorio usata per il trasporto in ospedale, ma all’interno non venivano trovate tracce ematiche. Contestualmente, Egidio Simonetti veniva sottoposto dapprima alle procedure di Stub, al fine di verificare se lo stesso avesse esploso colpi d’arma da fuoco, ed in un secondo momento veniva raccolta la sua denuncia in ordine ai fatti subiti. Egidio Simonetti, ancora in fase di shock, raccontava quindi di essersi portato con la propria auto in contrada Cerva e fermatosi sul ciglio della strada avrebbe udito dei colpi d’arma da fuoco esplosi alle sua spalle di cui uno lo colpiva. I carabinieri si sono però accorti delle contraddizioni in cui sono caduti Egidio e Gregorio Simonetti arrivando ben presto ad un’altra verità. In località Cerva, Egidio Simonetti è giunto in macchina insieme al fratello Giuseppe ed allo zio Michele. Quest’ultimo avrebbe accusato Giuseppe Simonetti di aver avuto nel 2009 una relazione con la sua ex moglie di nazionalità straniera. Giuseppe Simonetti avrebbe negato l’accaduto, ma Michele Simonetti avrebbe aperto il fuoco con una pistola. Egidio Simonetti, dopo aver cercato di disarmare lo zio, si sarebbe dato alla fuga, venendo però colpito alle spalle. Quindi il trasporto in ospedale da parte di Gregorio Simonetti e le cure dei sanitari che gli riscontravano una ferita d’arma da fuoco. Oltre all’accusa di tentato omicidio, a Michele Simonetti – difeso dagli avvocati Francesco e Paola Stilo – viene contestato anche il reato di porto abusivo d’arma da fuoco.  

 

 

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