martedì,Aprile 23 2024

L’ombra del clan Emanuele sull’omicidio Lazzaro: nuovi accertamenti del Ris di Messina

Su mandato della Dda di Catanzaro, i carabinieri chiamati ad accertare eventuali legami con ambienti di 'ndrangheta

L’ombra del clan Emanuele sull’omicidio Lazzaro: nuovi accertamenti del Ris di Messina
Il tenente colonnello del Ris di Messina Carlo Romano
Bruno Lazzaro

L’ombra del clan Emanuele sull’omicidio di Bruno Lazzaro, il 27enne di Sorianello assassinato in località Fago Savini, nelle Preserre vibonesi, il 4 marzo del 2018. Un caso che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro riapre dopo la condanna, anche in secondo grado, inflitta all’assassino reo confesso, Gaetano Muller, 22enne a cui sono stati inflitti 16 anni di reclusione, con una sensibile riduzione di pena rispetto ai 30 subiti in primo grado. Il processo, che ora attende il responso della Cassazione, è stato istruito dalla Procura di Vibo Valentia. Ma il caso, alla luce di nuove emergenze investigative ancora coperte dal segreto istruttorio, è traghettato al pool antimafia di Nicola Gratteri, che nella giornata odierna ha inviato i carabinieri del Ris di Messina, agli ordini del colonnello Carlo Romano, a recuperare tracce biologiche dentro e fuori le abitazioni di un amico dello stesso Muller e di Gaetano Emanuele, fratello del boss ergastolano Bruno e padre della fidanzata dello stesso assassino. Secondo quanto emerso nel processo, infatti, sia Gaetano Muller che la vittima, Bruno Lazzaro, sarebbero stati innamorati della stessa ragazza e l’omicidio, consumato a colpi di coltello, avrebbe avuto un movente passionale. Gli inquirenti sospettano però che l’assassino abbia goduto di una rete di copertura da parte del clan Emanuele al quale sarebbe contiguo. I sopralluoghi sono iniziati di buon mattino e proseguono nel pomeriggio.

top