giovedì,Marzo 28 2024

Maltrattamenti a scuola a Zungri, interviene il garante: «Stanare le mele marce»

Secondo Antonio Marziale: «provvedimenti come le telecamere in classe restano in aria mentre l’emergenza si fa incalzante. Ogni genitore ha diritto di sapere se i propri figli sono in un luogo sicuro»

Maltrattamenti a scuola a Zungri, interviene il garante: «Stanare le mele marce»

«Il fenomeno relativo a maltrattamenti di bambini a scuola fa, indiscutibilmente, statistica. Sempre più spesso si è costretti a registrare violenze psicologiche o fisiche a danno degli alunni in tutta Italia, eppure non si riesce a conferire ad esso la priorità dovuta, limitandosi a parlarne con l’ausilio di slogan ad effetto privi di efficacia». E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, in relazione a quanto avvenuto nelle prime ore di stamani a Zungri, nel Vibonese, dove i Carabinieri hanno notificato un’ordinanza dell’obbligo di dimora nel comune di residenza a due insegnanti della scuola primaria, per maltrattamenti nei confronti di alunni della prima elementare. «Da troppi anni – prosegue il Garante – si parla di quest’onta sociale gettata da pochi su una professione che molti praticano con impegno e dedizione, in tv, sui giornali, alla radio. Di fatto, niente si muove. Telecamere in classe o altri provvedimenti restano solo in aria, mentre l’emergenza si fa sempre più incalzante, rischiando di normalizzare il tutto per assuefazione, quand’invece non è normale, né accettabile, che il santuario dell’educazione dei bambini e degli adolescenti per eccellenza si trasformi in un incubo». Per Marziale, «è tempo di risposte, perché ogni genitore ha il diritto di sapere che i propri figli siano in un luogo sicuro, affidati a persone responsabili e non a gente che, ad accertamento dei fatti, la scuola dovrebbe soltanto avvicinarla col cannocchiale a decine di chilometri di distanza. La scuola merita fiducia – conclude il Garante – e tutti bisogna concorrere a stanare le poche mele marce che creano un danno d’immagine all’unica istituzione ancora in grado, sul territorio, di rappresentare il baluardo della legalità e della civiltà».

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