sabato,Maggio 11 2024

Processo a Mimmo Lucano, ecco la richiesta di pena in appello

L'ex sindaco di Riace, arrestato nel 2018 è sotto processo per i reati di associazione a delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d'ufficio

Processo a Mimmo Lucano, ecco la richiesta di pena in appello

Dieci anni e 5 mesi di reclusione. È la richiesta della Procura generale di Reggio Calabria per Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace imputato nel processo Xenia a seguito dell’inchiesta della Guardia di finanza sulla gestione dei progetti di accoglienza dei migranti. Nel settembre del 2021, Il Tribunale di Locri, in primo grado, ha condannato Lucano alla pena di 13 anni e 2 mesi, diminuita, oggi, nella richiesta dei sostituti procuratori Adriana Fimiani e Antonio Giuttari che hanno chiesto per Lucano una pena inferiore. Rispetto alla sentenza di primo grado, dunque, al termine della requisitoria i sostituti procuratori generali hanno rilevato la prescrizione per i due presunti abusi d’ufficio: quello relativo alla mancata riscossione da parte del Comune dei diritti per il rilascio delle carte di identità e quello sull’affidamento della raccolta dei rifiuti a due cooperative che utilizzavano gli asinelli per effettuare il servizio nel borgo ma che erano prive dell’iscrizione all’albo regionale. È stata, inoltre, chiesta l’assoluzione per una parte del reato di truffa contestato a Lucano. La Procura generale, infine, ha riconosciuto l’unificazione di tutti reati con il vincolo della continuazione. Mimmo Lucano è stato arrestato nel 2018. Sottoposto prima ai domiciliari e poi al divieto di dimora a Riace, è ancora sotto processo per i reati di associazione per delinquere, truffa, peculato, falso e abusi d’ufficio. L’ex sindaco – secondo l’accusa – sarebbe stato il promotore di un’associazione a delinquere ai danni dello Stato.

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