giovedì,Aprile 25 2024

Droga: assolti dipendente della Provincia di Vibo ed il figlio, uso personale

Il giudice dispone per gli imputati la trasmissione degli atti al prefetto per le determinazioni di competenza da adottare ai sensi del testo unico sugli stupefacenti

Droga: assolti dipendente della Provincia di Vibo ed il figlio, uso personale

Assoluzione perché il fatto non sussiste. Questa la decisione del Tribunale di Vibo Valentia (giudice Laerte Conti) nei confronti degli imputati Antonio Minarchi, 62 anni, di Vibo Valentia, e del figlio Paolo Minarchi, 36 anni, accusati di concorso materiale e morale nella detenzione illegale (per uso non esclusivamente personale ad avviso della Procura e dei carabinieri) di 32 grammi di marijuana e 2,05 grammi di hashish. La sostanza stupefacente era stata trovata dai militari dell’Arma della Stazione di Filandari all’interno dell’abitazione dei Minarchi, a Vena di Ionadi, al termine di una perquisizione. In particolare, marijuana e hashish erano stati rinvenuti in uno scomparto del mobile porta televisore ubicato nel soggiorno dell’abitazione e poi anche sopra un tavolino in vetro. La sostanza stupefacente era stata suddivisa in sei involucri dai quali – stando al capo di imputazione – era possibile ricavare un contenuto netto di principio attivo puro per un totale di 3,755 mg., ottenendo quindi numerose dosi medie singole.
I carabinieri avevano poi rinvenuto nell’abitazione anche un bilancino di precisione per il quale – stando all’annotazione di polizia giudiziaria – Antonio Minarchi «alludeva che la destinazione d’uso fosse quella di verificare il peso esatto dello stupefacente che acquistava di volta in volta». [Continua in basso]

La Prefettura e Roberta Lulli, prefetto di Vibo Valentia

Padre e figlio avevano spiegato poi ai carabinieri che la sostanza rinvenuta era per uso personale pur dando versioni diverse circa l’acquisto. Gli imputati, ascoltati oggi dal giudice nel corso dell’udienza, hanno dichiarato in aula che la sostanza stupefacente rinvenuta dai carabinieri era per uso personale. L’ufficio di Procura aveva chiesto per gli imputati la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione a testa, più duemila euro di multa. Il Tribunale – in accoglimento delle argomentazioni difensive rappresentate dagli avvocati Santo Cortese e Mario Bagnato per Antonio Minarchi e dal solo avvocato Cortese per Paolo Minarchi – ha quindi assolto gli imputati “perché il fatto non sussiste”.
Lo stesso Tribunale ha quindi disposto la “trasmissione degli atti al prefetto di Vibo Valentia per le determinazioni di competenza da adottare ai sensi dell’art. 75 del Dpr 309/90″, ovvero del Testo unico sugli stupefacenti che all’articolo 75 disciplina le condotte integranti illeciti amministrativi in materia di detenzione di stupefacenti per uso personale e che comportano sanzioni da parte della Prefettura che vanno dalla sospensione della patente di guida e del porto d’armi alla sospensione del passaporto.
Il Tribunale ha infine ordinato la confisca e la distruzione della sostanza stupefacente in sequestro.

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