Strage di Natale a San Luca, il genero del boss Barbaro: «Sono stati pagliacci»

di Vincenzo Imperitura
«Si sono comportati da pagliacci e da vigliacchi… se volate fare qualcosa, prima avvertite chi dovete avvertire… tutti quelli che erano là, non che mettete a tutti sotto i vostri piedi… ca i cristiani si ndi fricanu i vui. Quella volta glielo abbiamo detto “noi non vogliamo sapere niente”». È il 27 febbraio del 2007, siamo nel carcere di Caserta. Nella sala colloqui del penitenziario siedono di fronte due dei pezzi più pesanti del crimine organizzato calabrese. Da una parte Francesco Barbaro, alias Cicciu u Castanu, mammasantissima della locale di Platì e in carcere con la sentenza di fine pena mai per l’omicidio del brigadiere Antonino Marino, ex comandante della stazione dei carabinieri del centro aspromontano, giustiziato durante la festa del Santo a Bovalino, il 9 settembre del 1990. Dall’altra parte della vetrata siede invece Giuseppe Pelle, figlio del capobastone ‘Ntoni “gambazza” Pelle è genero del vecchio Barbaro per averne sposato la figlia. Solo poche parole, intercettate dagli investigatori; poche parole con cui Pelle aggiorna il suocero sulla faida di San Luca. L’audio è stato fatto ascoltare nell’ultima puntata di Mammasantissima – Processo alla ‘ndrangheta, andata in onda martedì 21 marzo su LaC Tv. Continua a leggere su LaCnews24.it

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