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‘Ndrangheta: l’omicidio del boss di Briatico Italo Greco e le differenti versioni di Mantella e Arena

L’inchiesta Olimpo e i racconti inediti sull’eliminazione del principale esponente della malavita locale, autore anni prima della strage di Capistrano. Un delitto “eccellente” per gli equilibri mafiosi della zona ma da 34 anni senza un colpevole

‘Ndrangheta: l’omicidio del boss di Briatico Italo Greco e le differenti versioni di Mantella e Arena
La chiesa principale di Briatico e nei riquadri Saverio Razionale, Giuseppe Mancuso e Andrea Mantella

Stesso omicidio impunito, ma due diversi racconti  su mandanti ed esecutori. Svelano anche le dichiarazioni inedite attorno al delitto “eccellente” di Italo Greco – ucciso con un fucile a canne mozze il 10 marzo del 1989 a Briatico – gli atti contenuti nella voluminosa inchiesta antimafia denominata Olimpo. Un omicidio – come tantissimi altri nel Vibonese (oltre cento dal 1980 ad oggi)  – rimasto impunito e sul quale hanno reso dichiarazioni i collaboratori di giustizia Bartolomeo Arena e Andrea Mantella. Due racconti che non coincidono e attorno ai quali sono al lavoro gli investigatori in cerca di riscontri per cercare di avere un quadro più definito attorno ad un delitto fondamentale nell’evoluzione degli assetti mafiosi del Vibonese.

Il racconto di Bartolomeo Arena

Il titolo de l’Unità del 2 marzo 1971

Il 10 marzo 1989 a Briatico rimane ucciso in un agguato Italo Greco. Aveva 53 anni quando è stato eliminato, ma era già un nome di peso nella malavita locale. L’1 marzo 1971 a Capistrano l’allora 35enne di Briatico Italo Greco aveva infatti ucciso tre persone in un’osteria ferendone altre due sol perché una delle vittime gli aveva ingiunto di chiudere la porta del locale – un’osteria – essendoci fuori la neve. A terra restarono un 32enne e un 40enne, mentre un ragazzo di 19 anni morì per un collasso causato dallo spavento dopo i primi colpi d’arma da fuoco esplosi all’impazzata da Italo Greco che verrà arrestato e successivamente condannato per triplice omicidio.
Secondo Bartolomeo Arena, ad uccidere nel 1989 Italo Greco sarebbe stato “il genero Dino Melluso”, ma il collaboratore dichiara di non conoscerne il motivo. “Che è stato Dino Melluso ad uccidere Italo Greco mi è stato riferito nel 2019 – ha fatto mettere a verbale Bartolomeo Arena – da Leone e Filippo Grillo, appartenenti al locale di Seregno ma originari di San Leo di Briatico”.

La differente versione di Mantella

Paolino Lo Bianco

Andrea Mantella indica invece ben altri mandanti ed esecutori per quello che era ritenuto – prima dell’affermazione sul territorio del clan degli Accorinti-Bonavita-Melluso (vedi inchiesta “Costa Pulita”) – il boss di Briatico.
“Italo Greco era un vecchio ‘ndranghetista – ha fatto mettere a verbale Mantella – assassinato da Peppe Mancuso, detto ‘Mbroglia, Saverio Razionale e Gregorio Giofrè. Per commettere l’omicidio hanno utilizzato un vespone della Piaggio, un 125 di Paolino Lo Bianco. Paolino Lo Bianco sapeva che la sua moto sarebbe stata utilizzata per commettere l’omicidio”. Ma quale sarebbe stato il movente dell’omicidio di Italo Greco? Andrea Mantella svela anche questo nelle sue dichiarazioni agli inquirenti e chiama in causa il titolare di un ristorante di Briatico. “Il titolare del ristorante nel periodo della guerra tra sangregoresi e vibonesi aveva subito uno sgarbo da Italo Greco che appoggiava la fazione di Ciccio Pomodoro, Francesco Fortuna”. Il riferimento è a Francesco Fortuna, alias “Ciccio Pomodoro”, ucciso in un agguato (anche questo impunito) commesso a Pizzo il 23 settembre 1988 e che sino alla sua morte veniva ritenuto il capo del clan Lo Bianco di Vibo Valentia. Francesco Fortuna era entrato in contrasto con i Gasparro di San Gregorio d’Ippona, arrivando nel 1981 ad uccidere nella piazza del paese Giuseppe (Pino) Gasparro, che veniva ritenuto il boss del sangregoresi.

Il titolare del ristorante di Briatico – ha spiegato Mantella – era parente, credo genero, di Pasquale Gasparro, alias il Sambiasino, cugino di Giuseppe Gasparro ucciso da Ciccio Pomodoro. Italo Greco venne ucciso perché appoggiava Ciccio Pomodoro ed avevano fatto uno sgarbo al genero di Pasquale Gasparro, titolare del ristorante”.
Da precisare che Giuseppe Mancuso (da un anno libero dopo aver scontato 24 anni di detenzione nell’ambito dell’operazione Tirreno), Saverio Razionale, Gregorio Giofre e Paolino Lo Bianco (questi ultimi imputati in Rinascita Scott) sono indagati per l’omicidio di Italo Greco. Un delitto “eccellente” che aspetta ancora – dopo 34 anni – che esecutori e mandanti vengano assicurati alla giustizia.

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