VIDEO | Nel “Giorno della promessa” commemorata la morte apparente di Natuzza

Un rosario e una messa hanno ricordato, nella giornata di ieri a Paravati, nella sede della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, il giorno della morte apparente della mistica Natuzza Evolo. 

Ricorrenza meglio conosciuta come “giorno della promessa” che la stessa mistica, all’epoca 14enne, definì «il più bello della mia vita». Natuzza non comprese dapprima io significato di quell’evento, confidando successivamente di essere «sicura che sarebbe morta» e di essersi preparata con la preghiera all’avvenimento. 

La notizia della sua morte apparente richiamò, in quel 25 luglio del 1938, una gran folla davanti alla casa dove si trovava Natuzza. La stessa, nella serata successiva, andò in catalessi e sul suo corpo si notarono perdite di sangue senza tuttavia la presenza di ferite. Mentre i presenti si preparavano al peggio, Natuzza si svegliò come se nulla o quasi fosse accaduto. 

Ciò che la mistica testimoniò poi di aver vissuto in quella circostanza fu poi oggetto di approfondimenti anche di natura psichiatrica, senza che le venisse riscontrata alcuna patologia. La stessa confidò, negli anni novanta a don Pasquale Barone e padre Michele Cordiano, di essersi ritrovata «in un luogo bellissimo, come una cupola, ma largo, largo, largo e rotondo come una piazza, con tante anime di defunti con il viso per terra e in ginocchio che pregavano e altri in una grande luce». Luogo che lei stessa identificò come il Paradiso, riferendo come Gesù le avesse chiesto «di portare a lui le anime, di amare e compatire, di amare e soffrire».

NELLE IMMAGINI DI SAVERIO CARACCIOLO LE FASI SALIENTI DELLA RICORRENZA

 

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