mercoledì,Aprile 24 2024

“A Vibo malati di Sla senza sostegno”: la denuncia dell’Aisla

L’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica mette sotto accusa il Comune: «Nessuno tipo di servizio socio-assistenziale alle persone con gravissime disabilità», chiedendo lo sblocco di quasi 400mila euro già erogati dalla Regione. «In caso contrario partirà la denuncia in Procura»

“A Vibo malati di Sla senza sostegno”: la denuncia dell’Aisla

Da 9 mesi a Vibo Valentia le persone con gravissima disabilità, incluse le circa 15 persone con Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), non ricevono alcun tipo di servizio socio-assistenziale dal Comune che, nonostante i ripetuti e continui solleciti da parte dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA), continua a non dare risposte adeguate sul problema.

Dal dicembre 2015 la comunità non autosufficiente di Vibo non ha più ricevuto alcun sostegno sia di natura monetaria (l’assegno di cura erogato sino ad allora dall’Asp e afferente al Fondo per le Non Autosufficienze (Fna) 2011, che variava dai 500 ai 1.300 euro mensili grazie ai quali le famiglie riuscivano ad assumere un assistente famigliare/badante); sia di natura socio-assistenziale (cioè quei servizi finalizzati a favorire l’autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti).

La denuncia è dell’Aisla che chiarisce come «l’insieme di questi interventi è sostenuto dalle risorse del Fna del 2013* che la Regione Calabria ha già versato nelle casse del Comune di Vibo Valentia (piano “La Roccia”, decreto 1916, 2 marzo 2016) affinché provvedesse all’assistenza delle persone con disabilità gravissima. Si tratta complessivamente di 389.000 euro di cui circa 117.000 euro riservati proprio agli assegni di cura mensili. Oggi queste risorse sono inutilizzate».

L’Aisla, presente in Calabria è presente con 3 sezioni locali ed oltre 15 volontari attivi, ha chiesto, in più occasioni, al Comune di Vibo Valentia di «sbloccare questi fondi, senza mai ricevere una risposta adeguata. Per questo motivo, se il Comune continuerà a non sbloccare queste risorse, presenterà un esposto alla Procura della Repubblica».

Diametralmente opposto, invece, l’atteggiamento della Regione Calabria che, su sollecitazione e in collaborazione con i distretti regionali di Aisla, capitanati dalla dottoressa Francesca Genovese, dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) e della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish), «ha preso atto della gestione confusa da parte dei Comuni e stabilito che per l’erogazione dell’Fna 2014 il 40% delle risorse sarà assegnato alle Asp. Saranno loro a distribuire mensilmente alle famiglie gli assegni di cura e a preparare i piani di assistenza per le persone affette da disabilità gravissima quali la Sla. I Comuni, per incrementare l’assistenza domiciliare, gestiranno invece il restante 60% dei fondi a favore delle disabilità».

Massimo Mauro, presidente nazionale di Aisla, sottolinea: «In questo contesto di grave difficoltà la Regione Calabria ha preso una decisione importante su come erogare i fondi 2014 aumentando la quota delle risorse da far gestire direttamente alle Aziende Sanitarie Provinciali con l’obiettivo di garantire un’assistenza omogenea e uniforme alle persone con SLA su tutto il territorio calabrese. Non deve più accadere che le famiglie con Sla rimangano senza i contributi che sono per loro vitali. Il Comune di Vibo Valentia – continua Massimo Mauro – dovrà invece rispondere sul perché non ha ancora provveduto a distribuire i fondi 2013, lasciando le famiglie dei malati gravi non autosufficienti senza alcun supporto. E’ una grave responsabilità di cui chiediamo con determinazione riscontro urgente».

A Vibo Valentia la mancata erogazione di questo contributo previsto dalla legge sta mettendo in gravissima difficoltà le famiglie che fanno fatica a garantire un’assistenza adeguata ai loro cari.

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