La sesta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso proposto dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Francesco Muzzopappa, ha annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Palermo nei confronti di Gregorio Niglia di Briatico. Il 36enne è rimasto coinvolto, nel marzo scorso, nell’operazione denominata Kerkent, poiché accusato di far parte di un’associazione dedita al narcotraffico, capeggiata da Antonio Massimino, considerato il nuovo capomafia di Agrigento. In particolare, Gregorio Niglia secondo la ricostruzione investigativa avrebbe intrapreso contatti con l’associazione siciliana per la fornitura di narcotico di cui il gruppo avrebbe avuto bisogno per la successiva attività di spaccio.
Ieri, nel corso dell’udienza in Cassazione, la Procura Generale aveva chiesto il rigetto del ricorso, ma la difesa ha ribadito le ragioni di fatto e di diritto che avrebbero dovuto portare ad un annullamento dell’ordinanza, in ordine al reato di partecipazione all’associazione da parte di Niglia. In tarda serata è arrivato il verdetto con il quale la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza rimettendo gli atti, per nuovo esame, al Tribunale del Riesame di Palermo, che dovrà successivamente decidere sulla libertà di Gregorio Niglia.