venerdì,Aprile 19 2024

“Un massone ogni 18 maschi maggiorenni”: Galullo fotografa le logge vibonesi

Il giornalista e blogger del Sole24Ore focalizza l’attenzione sulla diffusione della massoneria in città e in provincia. Qui, dice, si registra «un’irresistibile, irrefrenabile e incontrollabile voglia di grembiulini, guanti e compassi»

“Un massone ogni 18 maschi maggiorenni”: Galullo fotografa le logge vibonesi

«Se camminate per Vibo Valentia ogni 18 maschi residenti e maggiorenni che incontrate, avrete la possibilità concreta che almeno uno sia massone. Se anche voleste aggiornare la statistica all’intera provincia, uno ogni 91. Questo solo a prendere per buoni i numeri (datati di un paio di anni) che si riferiscono alle quattro officine di Vibo del Grande oriente d’Italia, Carducci, Monteleone, Murat e Musolino, oltre alla storica loggia Michele Morelli e che indicano in (almeno) 700 gli iscritti».

La massoneria vibonese conquista per l’ennesima volta gli onori della cronaca nazionale grazie all’analisi che ne fa il giornalista e blogger del Sole24Ore Roberto Galullo che sul suo blog, “Guardie o ladri”, si concentra quest’oggi sui numeri di un fenomeno che in città e in provincia raggiunge numeri ragguardevoli, tanto da far affermare allo stesso giornalista che nel Vibonese «c’è un’irresistibile, irrefrenabile e incontrollabile voglia di grembiulini, guanti e compassi. Tutto alla luce del sole e – ovviamente – tutto legittimo».

Per Galullo: «Non c’è professione che non conti massoni ma se ce n’è una che non sa più dove metterli, ebbene quella è la professione legale. “Ho perso il conto di quante volte mi abbiano chiesto di affiliarmi – dice al Sole24 Ore un avvocato molto noto in città che preferisce però, chissà perché, non svelarsi per pudicizia mista a sorpresa per la domanda posta – ma ho sempre rifiutato. Sono ormai una mosca bianca e quel che noto è che tra i giovani colleghi c’è una corsa all’iscrizione. In questa provincia la corsa alle logge scatta nella speranza, non ho idea se vana o meno, di campare e di agganciare le persone giuste per campare”. Legittimo e – verrebbe da pensare – anche reale».

Dal blog “Guardie o Ladri”: A Vibo Valentia un massone ogni 18 maschi maggiorenni – I «sandali nella polvere e la testa nel cielo» di tutta la Calabria

Lo stesso giornalista del “Sole” si chiede poi se, «oltre alle flotte di massoni tra gli avvocati», nello stesso distretto giudiziario «ci fossero anche magistrati e giudici iscritti alla massoneria? A sentire i massoni non ci sarebbe alcun conflitto di interessi e del resto è come chiedere all’oste se il vino è buono. Ma – con tutta evidenza – non è così». Questo perché, spiega Galullo dal suo blog «Il Csm ha affermato in termini chiarissimi l’incompatibilità dell’esercizio delle funzioni di magistrato con l’appartenenza alla massoneria e conseguentemente sono stati avviati, dopo il rinvenimento delle liste degli iscritti alla P2, procedimenti per trasferimento di ufficio e disciplinari nei confronti di magistrati risultati iscritti a logge massoniche, siano esse segrete o no».

Sulla questione, però, «gli “uccellini” di Vibo cinguettano che nel passato (cinguettano sempre del passato perché del presente han paura e dunque l’omertà vince sula sete di verità) questa era una cosa che capitava e gli stessi “uccellini” cinguettano che poi quegli stessi magistrati e giudici hanno avuto successo anche fuori dai propri profili professionali, nel momento in cui hanno intrapreso altre strade. Cinguettii sui quali – si domanda Galullo – se mai il Csm abbia messo il nasino. Domanda retorica, lo so».

I sandali nella polvere. Le conclusioni di Roberto Galullo mettono l’accento sul potere del “sistema”: «Una massoneria talmente importante quella vibonese – le radici affonderebbero addirittura nel 1784 – […] che l’avvocato Ugo Bellantoni è stato Gran II Sorvegliante dal 20 marzo 2004 al 5 aprile 2009 del Goi. E già, la massoneria vibonese ha un ruolo straordinario innanzitutto in Calabria e in tutta Italia e dunque non può sorprendere che Bisi il 14 febbraio 2015, proprio nella loggia Morelli, dirà che “lascerò la Calabria con sempre negli occhi questa grande e sentita partecipazione di tantissimi fratelli. Ai quali voglio ricordare questa bella frase che mi è stata scritta da un vostro corregionale e che dice: Bisogna andare avanti con i sandali nella polvere e la testa nel cielo”. Non c’è dubbio alcuno – conclude Galullo – che Vibo e tutta la Calabria «vanno avanti con i sandali nella polvere e la testa nel cielo».

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