giovedì,Marzo 28 2024

Nicotera, «Liquami sversati in mare»: il Movimento 14 luglio presenta un esposto

Il comitato denuncia numerose disfunzioni nel sistema di trattamento dei reflui fognari e rivendica a gran voce il varo del decreto del finanziamento di 400mila euro stanziato dalla Regione

Nicotera, «Liquami sversati in mare»: il Movimento 14 luglio presenta un esposto

«Più di vent’anni. Forse trenta. Trent’anni che il mare è sporco, trent’anni che Nicotera si spegne. Col mare noi nasciamo e dal mare dipendiamo. Ora basta, ora sta cosa la risolviamo. Intanto la verità».

Non molla il Movimento 14 luglio costituitosi a Nicotera con l’intento di combattere per la salvaguardia della qualità delle acque marine e di quelle che scorrono dai rubinetti delle abitazioni.

Lo stesso comitato che informa di aver «presentato un esposto alla Stazione dei Carabinieri della Marina, circostanziato nei rilievi e corredato da una ricognizione documentale che risale agli anni novanta. Le indagini partiranno. E vogliamo risposte. Ma vogliamo anche i rimedi, e dopo tante promesse da quando a luglio ci siamo sollevati non siamo disposti ad aspettare un giorno in più. Mentre la stagione si avvicina, leggiamo di un “commissario unico alla depurazione” in via di nomina. Auguri al commissario e a chi ha individuato in questa soluzione la via per dotare la Calabria, finalmente, di una strategia, di un disegno per la depurazione delle coste e la tutela del mare. Ma noi le promesse ce le ricordiamo e noi il commissario non lo aspettiamo».

Quindi il riferimento ad «un importante rapporto, redatto fin dal 2005 da un nucleo interforze, che individua la presenza di una tubazione di 750 metri che parte dalla stazione di sollevamento pompaggio ubicata in corrispondenza all’impianto di depurazione dismesso (località Mortelletto) e proseguendo con un tratto sottomarino, sfocia a 240 metri dalla battigia. Orbene – proseguono gli attivisti – nel documento si legge che essa “in effetti non è uno scarico utilizzato esclusivamente in situazioni di emergenza, ma bensì uno scarico tecnologicamente manovrato come scarico continuo di acque reflue non depurate” . E’ da verificare se la cosa persiste, anche alla luce di molteplici testimonianze di pescatori locali rispetto alla fuoruscita di uno scarico subacqueo proprio alla distanza indicata dal rapporto».

Ancora, il fatto che, «almeno dal 2013, i liquami invece di arrivare alla Iam si disperdano per strada è più che un’ipotesi. Prova ne sia il lago di “liquami” che si è creato nei giorni scorsi al “famoso” Waterfront alla pineta. E poi – si aggiunge -: il Mesima, il Britto, i paesi vicini, lo smaltimento dei fanghi da depurazione. Basta con i giochi – tuona il Movimento -, ste cose vanno verificate e risolte una volta per tutte!».

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Ci sono poi le evidenze emerse nel corso di un sopralluogo condotto nei giorni scorsi da alcuni esponenti del Movimento insieme a due commissari del Comune, al comandante della Stazione dei carabinieri e di alcune guardie costiere della Capitaneria di porto di Vibo Marina. Si tratta, rivela il Movimento, di «sversamenti a cielo aperto dei reflui fognari dell’emissario della rete fognante di Nicotera. Parte dei liquami, tracimando da alcuni pozzetti e da condotti fatiscenti, si riversano in uno dei canali di bonifica che poi confluisce in quello principale denominato San Giovanni, per finire poi nelle acque del mare antistanti ad esso; impianti di sollevamento che dovrebbero assicurare il trasporto dei reflui fognari del capoluogo e della frazione Marina al depuratore consortile Iam di Gioia Tauro. Le singole stazioni – denunciano ancora – versano in stato pietoso: pompe non funzionanti con mancanza di pompa supplementare, componenti corrosi dalla ruggine, pozzetti privi di chiusini, mancanza di qualsiasi sistema di tele-rilevazione dei guasti».

Tutto ciò, «stato di degrado assoluto», per il Movimento spiega perché «si verificano tracimazioni di liquami che finiscono per allagare alcune strade tra cui il lungomare di recentissima realizzazione e già oggetto di indagine giudiziaria; la presenza dello scarico del collettore della rete delle acque bianche della frazione Marina che però raccoglie anche acque nere a causa di molti allacci abusivi. Tale condotto, per un errore di progettazione, ha un funzionamento idraulico anomalo, non avendo lo sbocco sempre libero. Avviene così – aggiungono – che, in caso di interramento, lo scarico non è assicurato e le portate ristagnino nella rete con la conseguenza di fuoruscita di miasmi che ammorbano il paese e, in concomitanza ad eventi metereologici negativi, rigurgitino, fuoruscendo dai pozzetti e riversandosi nelle strade».

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Queste «cause evidenti d’inquinamento sono oggetto del finanziamento di circa 400mila euro concordato in Regione con i dirigenti del Dipartimento Ambiente per i primi urgenti interventi da mettere in opera. A quattro mesi dall’impegno di spesa, il Comune ha espletato i passaggi di sua competenza mentre manca da parte della Regione il decreto per rendere esecutivo il finanziamento».

Va da sé che per il Movimento 14 luglio: «Non c’è un minuto da perdere, il decreto deve essere fatto ora! Nei prossimi giorni ci muoveremo. Non accetteremo latitanze. Chi è deputato a darci risposte dovrà ascoltarci e darci riscontro».

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