giovedì,Marzo 28 2024

Si nascondeva in una casa di Zaccanopoli, arrestato Giuseppe Salvatore Mancuso – Video

Figlio di Pantaleone “L’ingegnere” e fratello di Emanuele, aveva con sé un fucile di precisione, una pistola e un passamontagna. Gratteri: «Preparava un agguato»

Si nascondeva in una casa di Zaccanopoli, arrestato Giuseppe Salvatore Mancuso – Video
Giuseppe Mancuso

Movimenti sospetti attorno ad un’abitazione di Zaccanopoli hanno convinto, la notte scorsa, i carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo Valentia e della Compagnia di Tropea ad effettuare un’irruzione grazie alla quale è stato scovato ed arrestato Giuseppe Mancuso, 33 anni, di Nicotera, figlio del boss di Limbadi e Nicotera Pantaleone Mancuso, 58 anni, detto “L’ingegnere”, e fratello di Emanuele Mancuso (divenuto di recente collaboratore di giustizia), irreperibile dal dicembre del 2018. Il giovane era in compagnia di un ventenne, proprietario dell’abitazione, e di una donna straniera (entrambi tratti in arresto per favoreggiamento) ma, soprattutto, aveva nella propria disponibilità un fucile di precisione, una pistola con matricola abrasa, numerose munizioni, due passamontagna e una somma pari a 9000 euro in contanti. Elementi che, così come è stato rimarcato questa mattina dal procuratore capo della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri in conferenza stampa al Comando provinciale dell’Arma di Vibo, lasciano presupporre la preparazione di un agguato o di altra azione eclatante. Il 33enne, condannato in via definitiva a 5 anni e due mesi dal Tribunale di Milano, si era reso irreperibile dopo la decisione del fratello di collaborare con la giustizia, approfittando del regime degli arresti domiciliari cui era stato sottoposto nell’ambito dell’operazione “Mediterraneo” della Dda di Reggio Calabria che lo ha visto condannato in primo grado a 11 anni dal Tribunale di Palmi. Giuseppe Mancuso, detto anche “Peppe u Zipp”, unitamente al padre Pantaleone Mancuso, è inoltre sotto processo in appello a Catanzaro per per il tentato omicidio commesso il 26 maggio 2008 ai danni della zia Romana Mancuso (poi deceduta per cause naturali il 27 aprile 2014 all’età di 69 anni) e del figlio Giovanni Rizzo. In primo grado i due imputati sono stati assolti.  [Guarda foto e video dopo la pubblicità]

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