‘Ndrangheta: omicidio Palumbo, la Cassazione rigetta la richiesta del carcere della Dda per Fiorillo
Respinto il ricorso finalizzato al ripristino dell’ordinanza di custodia cautelare per il delitto consumato nelle Marinate nel 2010


La quinta sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Dda di Catanzaro avverso la decisione del Tribunale del Riesame che aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Michele Fiorillo, 39 anni, di Piscopio, alias “Zarrillo” per la vicenda omicidiaria di Michele Palumbo. Nei riguardi di Michele Fiorillo (attinto da misura della custodia cautelare in carcere il 28 maggio 2024) si chiude definitivamente la fase cautelare della vicenda che lo vede sotto processo per l’omicidio Palumbo dinanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro con udienza fissata per il 10 giugno prossimo. In prima battuta, il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva confermato l’ordinanza custodiale, poi annullata dinanzi alla Corte di Cassazione il 29 novembre 2024, cui era seguito un nuovo Riesame che lo aveva rimesso in libertà. Contro tale provvedimento la Dda aveva proposto ricorso per Cassazione che l’ha ora dichiarato inammissibile. Michele Fiorillo è difeso dall’avvocato Diego Brancia erisponderà pertanto a piede libero nel processo per l’omicidio di Michele Palumbo, l’assicuratore di Vibo Marina (ritenuto l’uomo di Pantaleone Mancuso nella zona delle Marinate di Vibo) ucciso nella sua villetta della frazione Longobardi l’11 marzo 2010. In concorso con Michele Fiorillo devono rispondere dell’omicidio Palumbo anche Rosario Battaglia di Piscopio, Rosario Fiorillo di Piscopio e Salvatore Tripodi di Portosalvo (che hanno però scelto il rito abbreviato). Michele Fiorillo resta attualmente detenuto in quanto condannato in appello a 12 anni per associazione mafiosa nel processo “Rimpiazzo” contro il clan dei Piscopisani (dopo l’assoluzione in primo grado), vicenda quest’ultima per la quale pende ricorso in Cassazione.