Ricadi senz’acqua, seduta straordinaria del Consiglio. L’opposizione chiama a raccolta i cittadini: «Fatevi sentire»
La convocazione chiesta dal gruppo di minoranza è fissata a mercoledì 23 luglio alle ore 17 per informare la popolazione sulla grave carenza idrica che attanaglia il comune in piena stagione turistica

Si terrà mercoledì 23 luglio alle ore 17 la prima convocazione aperta del Consiglio comunale di Ricadi, in seduta straordinaria e urgente, convocata per discutere della grave situazione idrica che da inizio luglio attanaglia il principale bacino turistico ragionale. L’unico punto all’ordine del giorno sarà infatti “carenza idrica“. Un appuntamento agognato dai ricadesi dopo le continue lamentele della cittadinanza, in Municipio e sui social, rimasta completamente a secco e in serie difficoltà, a fronteggiare da sola un’emergenza idrica senza neppure l’ausilio di autobotti da parte del Comune, arrivate solamente ieri, e dopo le continue pressioni da parte del gruppo di opposizione “Uniti per Ricadi” che ha chiesto interventi tempestivi e ragguagli al sindaco Nicola Tripodi in un Consiglio comunale aperto.
«Siamo stati costretti a richiedere la convocazione di un Consiglio comunale aperto – ci ha spiegato il capogruppo di opposizione, Pasquale Mobrici -, ed il sindaco, ai sensi di legge, non avrebbe potuto esimersi dal convocarlo, perché fino al Consiglio comunale del 7 luglio ha sempre negato il problema della grave crisi idrica. Quindi è un primo passo per obbligarlo a togliere la testa dalla sabbia e confrontarsi con l’opposizione e la cittadinanza. In sua assenza, qualcuno finalmente ha richiesto un’autobotte per tamponare l’emergenza idrica, ma la misura non è affatto risolutiva, sono molte ancora le zone del Comune completamente senza acqua». La profonda crisi idrica a Ricadi, «è sistematica. D’inverno abbiamo acqua solo 3 ore al giorno», ci ha spiegato ancora Mobrici e «quest’anno è aggravata dai guasti verificatisi sulla linea Sorical e dal fatto che il Comune di Ricadi il 1 luglio ha cambiato la ditta che gestisce la rete idrica sul territorio. Da allora, quest’ultima, va a tentativi poiché in Municipio non hanno previsto affiancamento alla precedente ditta a quella nuova che non è dunque istruita su tutte le manovre da compiere e dove poterle effettuare».
In questo quadro di fatti e responsabilità, s’inserisce un’altra situazione singolare: l’accessibilità dei 9 serbatoi (fra Sorical e comunali). «La maggior parte di questi – ci spiega ancora il capogruppo di opposizione, Pasquale Mobrici – non può essere accessibile». La gravità della situazione oggi però ha portato ad altri risvolti: «Sono riusciti a riempire un secondo serbatoio, in località “Palatari“, sopra la stazione di Ricadi – ha aggiunto Mobrici – ma il resto delle strutture è fatiscente e i luoghi sono completamente abbandonati. Una situazione da Terzo Mondo che non consente di raggiungere le strutture a piedi, figuriamoci con una macchina o un’autobotte».
In tutto questo, proteste e reclami della cittadinanza non accennano a diminuire, tant’è che fra la ditta La Torre, che gestisce la rete comunale da inizio mese, e Sorical ci sarebbe un rimpallo di responsabilità che non consente agli utenti di capire quale sia la situazione reale e come si stia effettivamente agendo: «La ditta dice che Sorical non sta mandando acqua, mentre quest’ultima afferma di erogarne regolarmente», ci hanno fatto sapere alcuni cittadini. E mentre il territorio di Ricadi si ritrova nella morsa della sete, tranne qualche isola felice e le zone ancora “baciate” dalla pressione nei tubi, il timore che serpeggia fra la popolazione è che «i livelli nei serbatoi non saranno ripristinati prima di settembre» e che quindi «si andrà avanti con le autobotti per tutto il mese di agosto», con buona pace di chi aveva investito su questa stagione turistica.
«L’appuntamento di mercoledì 23 è davvero cruciale per tutti, quindi ci auguriamo davvero che questa sia una seduta di Consiglio comunale aperta largamente partecipata e che i cittadini intervengano per fare pressione affinché questa amministrazione completamente fuori da ogni situazione si dia davvero una mossa per risolvere la questione. Non possiamo rimanere senz’acqua, senza questo bene primario, né in inverno, né in piena estate. Stiamo patendo quasi tutti ed è davvero vergognoso, surreale dover discutere nel 2025 di questo all’interno del territorio più incisivo nel settore turistico di tutta la regione. Ci auguriamo – ha poi concluso – che ci sia tanta partecipazione ma, sopratutto, che l’amministrazione si dia una bella svegliata e che si dia da fare seriamente per risolvere questa situazione enorme e grave».