“Rinascita-Scott”: revocato divieto dimora per Filippo Valia
E’ indagato insieme agli ex consiglieri regionali Pietro Giamborino e Nicola Adamo per il reato di traffico di influenze illecite

Il gip distrettuale, Barbara Saccà, in accoglimento di un’istanza dell’avvocato Anselmo Torchia, ha revocato la misura cautelare del divieto di dimora in Calabria nei confronti di Filippo Valia, 37 anni, di Vibo Valentia, indagato nell’operazione “Rinascita-Scott” con l’accusa di concorso in traffico di influenze illecite, aggravato dall’agevolazione mafiosa del locale di ‘ndrangheta di Piscopio. Con lui, per lo stesso reato, sono indagati anche gli ex consiglieri regionali Pietro Giamborino (arrestato per altre contestazioni relative al reato di associazione mafiosa) e Nicola Adamo, entrambi del Pd.
Giuseppe Capizzi, amministratore del Consorzio “Progettisti costruttori” (pure lui indagato) con sede a Maletto, in provincia di Catania, secondo l’accusa avrebbe chiesto a Pietro Giamborino di attivarsi al fine di influenzare illecitamente il corso di una causa dinanzi al Tar a cui aveva fatto ricorso l’imprenditore avverso l’aggiudicazione dei lavori. A mantenere i contatti tra Capizzi e Pietro Giamborino sarebbe stato il nipote di quest’ultimo Filippo Valia che avrebbe portato la documentazione di Capizzi allo zio Giamborino il quale avrebbe poi incontrato l’imprenditore siciliano a Messina.Sempre Pietro Giamborino avrebbe poi interpellato il suo amico e compagno di partito (Pd) Nicola Adamo affinché si attivasse favorevolmente dinanzi all’autorità giudiziaria, sfruttando la propria relazione con un giudice e presidente di sezione del Tar, al fine di sostenere la posizione processuale dell’imprenditore Capizzi.
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