giovedì,Aprile 18 2024

Narcotraffico e raffineria della cocaina a Spilinga: la sentenza per l’operazione Overing

Coinvolti vibonesi, reggini e colombiani. Avrebbero gestito un vasto traffico di cocaina con il Sud America. Il verdetto dopo un annullamento con rinvio della Cassazione per il troncone dell’abbreviato

Narcotraffico e raffineria della cocaina a Spilinga: la sentenza per l’operazione Overing

Sentenza di secondo grado per il processo con rito abbreviato nato dall’operazione antidroga denominata “Overing” contro il narcotraffico internazionale di cocaina. La Corte d’Appello di Catanzaro, dopo un annullamento con rinvio da parte della Cassazione, ha emesso la seguente sentenza: Domenico Cino, 68 anni, di Spilinga, 10 anni di reclusione (in precedenza era stato condannato a 16 anni, ma gli è stata ora esclusa l’aggravante dell’associazione. Era difeso dagli avvocati Francesco Schimio e Giorgio Vianello); 15 anni ed 8 mesi è invece la condanna per Fabrizio Cortese, 49 anni di San Gregorio d’Ippona (avvocato Reitano); 8 anni e 4 mesi il verdetto per Francesco Cortese, di 52 anni, pure lui di San Gregorio d’Ippona (in precedenza era stato condannato a 14 anni e 8 mesi, difeso dall’avvocato Reitano); 7 anni e 34mila euro di multa per Rocco Logozzo, 53 anni, di Marina di Gioiosa Jonica (7 anni in precedenza); 2 anni e 10 mesi, più 13mila euro di multa per Salvatore Jacopetta, 63 anni, di Gioiosa Jonica (4 anniin precedenza, difeso dagli avvocati Brancati e Fuda); 2 anni e 10 mesi, più 13mila euro di multa, per Roberto Piras, 75 anni, di La Spezia (4 anni e 4 mesi in precedenza, difeso dagli avvocati Rattelli e Rapata). [Continua dopo la pubblicità]

I fratelli Cortese e Rocco Logozzo sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali, Roberto Piras e Salvatore Jacopetta al pagamento delle spese processuali di entrambi i gradi di giudizio. Il processo in primo grado si era svolto dinanzi al gup con il rito abbreviato e da qui lo sconto di pena di un terzo per gli imputati.

Tutti gli imputati erano accusati di aver importato diversi chili di cocaina nel territorio italiano dal Sud America con un accordo fra vibonesi e reggini per la ripartizione dei ruoli e la suddivisione dei guadagni. L’operazione era stata condotta dal Ros di Catanzaro e nasce da un troncone della più nota operazione “Decollo” del 2004. La raffineria per la cocaina era stata scoperta in un casolare di campagna a Panaia di Spilinga di proprietà del vibonese Domenico Cino. Nel corso delle indagini, i carabinieri del Ros sono arrivati a sequestrare sino a 600 chili di cocaina, sbarcata in diversi porti, fra i quali anche quello di Gioia Tauro. Altri imputati sono stati invece già giudicati e condannati nel processo che si è svolto con rito ordinario e fra loro anche narcos colombiani. Nel corso del processo si è registrato anche la collaborazione di Domenico Trimboli, noto come “il boss dei due mondi” del narcotraffico, nato a Buenos Aires ma con la famiglia originaria di Natile di Careri, nella Locride. Si tratta di uno più grandi «broker» della ‘ndrangheta calabrese al mondo, che ha movimentato tonnellate di cocaina, la sua specialità assoluta.

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