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Gaffe dell’Anas sul cartellone di Mileto, l’ex assessore Cupi: «Inascoltati i nostri rilievi»

Il tabellone turistico istallato dalla società sull’A2 del Mediterraneo non menziona la “Villa della Gioia” ma un inesistente santuario e dimentica le attrattive della città. L’ex delegato alla Viabilità: «Le informazioni corrette sono state ignorate»

Gaffe dell’Anas sul cartellone di Mileto, l’ex assessore Cupi: «Inascoltati i nostri rilievi»

Emergono ulteriori dettagli in merito alla “gaffe” presa dalla società Anas, per quanto riguarda la cartellonistica di promozione turistica installata allo snodo autostradale di Mileto. Oggi, a pochi giorni dalla “denuncia” de “Il Vibonese”, a svelare particolari inediti della vicenda è l’ex esponente dell’amministrazione comunale Giuseppe Cupi, sino a poche settimane fa assessore all’urbanistica e alla viabilità della cittadina normanna. 

«Già in precedenza – ricorda l’ex delegato di settore – il sindaco Domenico Antonio Crupi aveva inoltrato una lettera con cui, ritenendo ingiustificata e gravemente lesiva tale dimenticanza, faceva presente all’Anas che percorrendo l’A2 del Mediterraneo, nel tratto dello svincolo di Mileto risultavano totalmente assenti elementi pubblicitari facenti parte del progetto di valorizzazione dei percorsi turistici. La società, per ottemperare a tale sollecitazione, aveva quindi deciso di predisporre nei pressi dello snodo due cartelloni, il primo con la scritta: “Via della fede”, il secondo con, appunto, lo stringato testo: “Santuario della Madonna di Paravati”, come si evince erroneamente riferito alla “Villa della Gioia” voluta da “Mamma Natuzza”. Accortici della cosa, previi accordi intercorsi tra l’ufficio di settore dell’Anas e il vicesindaco Francesco Schimmenti, in data 8 novembre 2017 abbiamo inviato tramite posta certificata le informazioni corrette da inserire nella cartellonistica, afferenti al Museo statale, al Parco archeologico medievale di Mileto antica, alla Basilica-Cattedrale, al Santuario mariano della “Cattolica” e alla Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. D’allora, tuttavia, nonostante per quanto di competenza del Comune di Mileto ogni azione è stata intrapresa, nulla è stato fatto per porre rimedio al marchiano errore e per dare il giusto risalto alla nostra città». 

I dettagli illustrati dall’ex assessore Cupi, semmai ce ne fosse bisogno, rendono ancora più surreale la vicenda. La speranza, a questo punto, è che l’Anas si attivi finalmente a predisporre il testo corretto sul cartellone, se non altro per dare il giusto merito al patrimonio culturale e religioso proprio della città nell’anno mille elevata da Ruggero il Bosso a capitale della propria contea normanna, tra l’altro sede della più antica diocesi di rito latino del meridione d’Italia.

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