Lascia il carcere per gli arresti domiciliari l’imprenditore di Vibo, Mario Lo Riggio, 60 anni, sotto processo dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia nell’ambito dell’inchiesta Rinascita-Scott. Dopo un precedente annullamento con rinvio ad opera della Cassazione, la nuova pronuncia del Tdl che ha accolto le argomentazioni degli avvocati Francesco Muzzopappa e Salvatore Staiano. Mario Lo Riggio è accusato di aver messo le sue imprese ed i suoi rapporti imprenditoriali e finanziari alle dirette dipendenze di Gregorio Gasparro di San Gregorio d’Ippona e dei Lo Bianco-Barba di Vibo “in modo sistematico al fine di raggiungere gli obiettivi della consorteria”, finanziando le attività di Paolino Lo Bianco, Saverio Razionale e Gregorio Gasparro, erogando prestiti. Ad accusarlo di essere stato in affari con Paolo Lo Bianco, ritenuto al vertice dell’omonimo clan, anche il collaboratore di giustizia Andrea Mantella.
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