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Sono quattro le aree del territorio comunale di Ricadi ancora sottoposte a «divieto di utilizzo dell’acqua per uso potabile e alimentare»: Ricadi, Palatari, Petto Bianco e Santa Domenica. Quanto disposto si estende anche alla «preparazione di alimenti, al lavaggio di oggetti per l’infanzia e all’igiene orale». La nuova ordinanza emessa dal sindaco Nicola Tripodi, che revoca le precedenti disposizioni n. 33 e n. 34, pur non specificando la natura della contaminazione, si basa sui risultati definitivi delle analisi sui campioni d’acqua prelevati il 7 agosto e trasmessi dalla Secur.Im. di Vibo Valentia, società incaricata del servizio. Le zone specificamente interessate dall’ordinanza sono:
- Ricadi: zona alta e centrale (piazza), Via Torre (case popolari), Via Torre – Grillia (ex discarica) – Cisterna vecchia – Via Provinciale, Grillia (2 zone Querce);
- Palatari: zona alta e bassa località Tono;
- Petto Bianco: zona alta Campia – Pineta e zona bassa Campia – Fortino;
- Santa Domenica: zona alta centrale e bassa, S. Barbara alta e bassa e Centurio, Riaci alta e bassa, Zona alta Punzolo, Zona centrale Pettilupo e Lamia.
La nuova ordinanza, dopo le carenze informative delle due precedenti disposizioni evidenziate più volte dal gruppo di opposizione “Uniti per Ricadi”, specifica poi che il provvedimento «resterà in vigore fino a successiva revoca». Il Comune, inoltre, ha disposto che il documento sia «reso noto alla popolazione attraverso avvisi pubblici, affissione all’Albo pretorio e pubblicazione sul sito istituzionale. La mancata osservanza del provvedimento è punibile con una sanzione amministrativa fino a 500 euro». L’atto è stato notificato al Comando Polizia municipale, ai carabinieri di Spilinga, all’Asp di Vibo Valentia e alla Prefettura di Vibo Valentia per i controlli del caso.

