Si è tolto la vita nel carcere di Ascoli Piceno, Roberto Franzè, 45enne di Cessaniti ma da tempo residente a Pumenengo, in provincia di Bergamo. Da ultimo era stato arrestato nel novembre scorso per usura e sequestro di persona. Era ritenuto vicino al clan Romano di Briatico, operante da anni anche in Lombardia. Sul decesso di Roberto Franzè si sono espressi i suoi legali, gli avvocati Giambattista Scalvi e Anna Marinelli del foro di Bergamo: “È stato un suicidio annunciato da lettere quotidiane ai magistrati dei procedimenti nei quali era indagato. Due giorni fa – spiegano gli avvocati – il proposito suicidario era stato di nuovo comunicato da parte dei difensori alle istituzioni competenti. Franzè aveva comunicato di essere ridotto a cinquanta chili di peso, vomitando ogni giorno oltre ad essere sofferente di patologie psichiche documentate in atti. Aveva detto di non farcela più e di non poter attendere la sciatteria degli enti pubblici nel ritrovare una comunità che potesse ospitarlo per le proprie patologie”.

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Usura e sequestro di persona, arrestato 45enne di Cessaniti

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