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Giornata di intensa attività quella del 21 agosto per il Porto di Vibo Marina. Fin dalle prime ore della mattina, lo scalo si è animato con la partenza, come ogni giorno, delle motonavi, cariche di turisti, con servizio passeggeri per le Isole Eolie curato dalle due compagnie Comerci e Savadori, mentre sulla banchina commerciale “Bengasi” un grande cargo di 157 metri, il “Diamant Gracht” battente bandiera olandese, era impegnato nelle operazioni di carico di macchinari prodotti nel polo metalmeccanico vibonese e diretti a Carrara. Alle 12.30, puntuale come il sorgere del sole, è approdato l’aliscafo “Alessandro Morace” proveniente da Milazzo con a bordo circa 200 passeggeri.
Nei pontili turistici (“Stella del Sud”, “Marina Carmelo”, “Marina Azzurra”) che offrono servizi di assistenza alle imbarcazioni da diporto, erano ormeggiate decine di barche di diverse nazionalità, mentre il settore destinato al naviglio militare era occupato dai mezzi della Guardia costiera, Guardia di finanza e Vigili del fuoco. In serata è poi entrata in porto la nave Ong tedesca “Sea Whatch5” con a bordo 100 migranti di varia nazionalità raccolti nel Mediterraneo e trasportati in via provvisoria presso l’hub di Porto Salvo in attesa di essere smistati. E, infine, nella tarda serata, ecco che il porto si trasforma in palcoscenico naturale per spettacoli di vario genere nell’ambito dell’evento “Una notte da sogno”, che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone assiepate sul lungomare, nell’area portuale e nelle diverse piazzette del centro costiero.
Una giornata che ha dimostrato la grande potenzialità che può esprimere questa infrastruttura, che possiede un ruolo importante e strategico in Calabria e nel Mediterraneo, importanza che però ancora stenta ad essere riconosciuta a livello istituzionale. Lasciato per decenni privo di interventi di manutenzione/ammodernamento/ampliamento, il Porto continua ad essere ignorato anche dopo l’istituzione della Autorità di sistema portuale. Si attendono ancora le importanti opere programmate ma mai iniziate, come il consolidamento delle banchine, l’allungamento della diga foranea, il dragaggio dei fondali, la riqualificazione della banchina “Fiume” con la creazione di una piccola stazione passeggeri e nuovi spazi destinati alle operazioni commerciali, come la demolizione dei capannoni ex Civam ubicati sulla banchina “Bengasi”. Il Porto di Vibo Marina, ancora fermo con le quattro frecce accese, attende che finalmente diventi oggetto di attenzione. Da poco tempo, ai vertici dell’Adsp di Gioia Tauro, nella cui competenza ricade il porto vibonese, all’ammiraglio Agostinelli è subentrato Paolo Piacenza.
La decennale gestione di Andrea Agostinelli viene unanimemente considerata eccellente, essendo riuscita a far conseguire al porto di Gioia Tauro un ruolo di primissimo piano. Anche il porto di Crotone, grazie al presidente uscente, ha conosciuto importanti interventi di riqualificazione. Ma Vibo Marina attende, aspetta ancora e spera che il nuovo management dell’ente di governance si accorga finalmente delle potenzialità di un porto che, è bene ricordarlo, era il più antico e importante scalo marittimo calabrese, quando ancora non esistevano i porti di Gioia Tauro e Corigliano, facendo in modo che le potenzialità non rimangano tali ma si trasformino in realtà.

