Delibera all’unanimità della quinta commissione del Csm. La proposta passa ora al plenum del Consiglio Superiore della Magistratura. Il giudice conosce da tempo la realtà vibonese essendosi occupata come gip e gup delle più importanti inchieste antimafia degli ultimi decenni
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La quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha deliberato all’unanimità di proporre al plenum come nuovo presidente del Tribunale di Vibo Valentia il giudice Abigail Mellace, nata a Catanzaro nel 1969. Le nomine deliberate dalla quinta commissione del Csm rappresentano un passaggio chiave per la governance dei Tribunali e delle procure italiane. La proposta passerà ora all’esame del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, che dovrà ratificarla ufficialmente. Attualmente è il giudice Tiziana Macrì la presidente facenti funzioni del Tribunale di Vibo Valentia, prendendo il posto del magistrato Antonio Erminio Di Matteo.
Il giudice Abigail Mellace, consigliere della prima sezione della Corte d'Appello di Catanzaro, in passato anche presidente della sezione penale del Tribunale di Crotone, vanta un ricco curriculum nel panorama giudiziario del distretto calabrese, avendo rivestito per anni il ruolo di gip-gup nell'ambito delle più importanti inchieste contro la ‘ndrangheta. Su tale fronte conosce molto bene la realtà vibonese essendo stata il gip che ha esaminato inchieste antimafia storiche contro i clan del Vibonese e le sue ramificazioni istituzionali. Tra le tante basta ricordare che è stata proprio Abigail Mellace ad esaminare come gip l’inchiesta “Minosse 2” che ha scoperchiato anche i legami tra alcuni componenti del clan Mancuso con soggetti operanti nei palazzi di giustizia, così come i contatti tra l’ex boss Pantaleone Mancuso, detto “Vetrinetta” (deceduto) e parlamentari di centrodestra. Abigail Mellace è stata inoltre il gip che ha firmato le misure cautelari per la storica ed imponente operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata “Rima”, scattata nel 2005 e che ha portato per la prima volta al riconoscimento in via definitiva del clan Fiarè di San Gregorio d’Ippona quale autonoma associazione mafiosa.
Da gup, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, Abigail Mellace è anche stata il giudice che il 17 marzo 2014 ha emesso la sentenza di primo grado relativa all’operazione antimafia “Gringia” che prendeva in esame alcuni fatti di sangue consumati nell’ambito dello scontro tra il clan Patania di Stefanaconi, altre consorterie sempre di Stefanaconi, e tra gli stessi Patania e il clan dei Piscopisani, giudicando anche l’omicidio di Francesco Scrugli, il cognato e braccio-destro di Andrea Mantella ucciso il 20 marzo del 2012 nel quartiere Pennello di Vibo Marina.
Un magistrato di grande esperienza, dunque, per un Tribunale – quello di Vibo Valentia – che da anni sconta ritardi su ritardi nell’offrire risposte – in tempi umanamente accettabili – alla crescente sete di giustizia da parte dei cittadini.

