Restano confiscati alcuni beni immobili siti a Piscopio, in traversa Mesima, ritenuti riconducibili a Giovanni Giamborino, 64 anni, del luogo, condannato in primo grado nel maxiprocesso Rinascita Scott alla pena di 19 anni e 6 mesi di reclusione per associazione mafiosa e altri reati. A proporre ricorso in Cassazione è stata Rosa Giamborino, figlia di Giovanni, assolta dal maxiprocesso Rinascita Scott nonostante una richiesta di pena a 6 anni formulata per lei dalla Dda di Catanzaro.


Il Tribunale di Vibo Valentia, quale giudice del Riesame, con ordinanza del 10 dicembre 2024 aveva rigettato l’appello proposto avverso l’ordinanza con la quale in data 4 giugno 2024 era stata respinta l’istanza di revoca del sequestro preventivo dei beni immobili siti in Piscopio, Traversa Mesima, oggetto del provvedimento emesso dal gip distrettuale di Catanzaro nei confronti di Rosa Giamborino nel procedimento nel quale la stessa era sottoposta a indagini in relazione ai reati di impiego di beni di provenienza illecita e trasferimento fraudolento di valori e il padre della stessa, e di Giovanni Giamborino, in relazione al reato di associazione mafiosa.


La richiesta di dissequestro di fondava sul fatto che all’esito del processo di primo grado la ricorrente Rosa Giamborino è stata assolta e che la confisca, disposta comunque, risulterebbe ingiustificata in quanto i beni non sarebbero di proprietà del padre. Il Tribunale ha però respinto l’istanza facendo riferimento al fatto che “i beni oggetto delle imputazioni sono diversi dagli immobili sottoposti a confisca e che questi sono comunque riferibili al padre, condannato per il reato di associazione mafiosa e quindi correttamente confiscati”. La Cassazione ha quindi ora condiviso tali argomentazioni dei giudici di merito non restituendo i beni a Rosa Giamborino e dichiarando inammissibile il suo ricorso. La stessa è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro nella cassa delle ammende.

LEGGI ANCHE: Rinascita Scott: rideterminazione della pena per un esponente del clan Lo Bianco