A scoprire con un anno di ritardo che il finanziamento è perso sono stati alcuni genitori intenzionati a capire perché il progetto di un edificio scolastico avveniristico sia stato accantonato. Dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale risalente a maggio 2024 si evince che il Comune non completò entro novembre 2023 l’iter previsto
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È un duro colpo per i genitori dell’Istituto comprensivo “don Francesco Mottola” di Tropea apprendere oggi - per caso e a distanza di oltre un anno - che la struttura ha ufficialmente perso il finanziamento di circa 5,2 milioni di euro previsto dal decreto “Buona scuola” per la realizzazione di un edificio completamente innovativo. La notizia, confermata dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale nel maggio 2024, ha suscitato profondo sconcerto tra i genitori che, intenzionati a voler vederci chiaro sulle sorti della terza struttura sita tra via Coniugi Crigna e via Piave ora destinata a sede dell’Arma dei carabinieri, hanno scoperto che il bandolo della matassa è stato perso definitivamente nel 2023 dal Comune di Tropea.
L'ex Miur, di fatto, aveva notificato a dicembre 2020 a palazzo Sant'Anna, quindi tre anni prima della scadenza dei termini, una diffida per chiedere di «provvedere con necessaria celerità all'avvio dei procedimenti di affidamento per la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva». Una richiesta che, a quanto sembra agli stessi genitori, «è stata completamente e inspiegabilmente ignorata, arrivando nel tempo a utilizzare, da parte del Comune stesso, la terza struttura scolastica come se fosse un deposito comunale. Una vergogna. Vorremmo trasparenza – hanno evidenziato a il Vibonese alcuni genitori fortemente rammaricati –, vorremmo che i diretti responsabili dell’epoca spiegassero all’intera comunità scolastica di Tropea perché il Comune non ha fatto quanto richiesto e anche sollecitato poi dal ministero con ben tre anni di anticipo sulle scadenze. Ci meritiamo come cittadini, onesti contribuenti, genitori e difensori dei diritti scolastici e del futuro dei nostri figli rispose adeguate. Nel silenzio e nel disinteresse più totali da parte del Comune si è consumata, a nostro parere, una vicenda di enorme rilevanza per la nostra città. Uno scandalo vergognosissimo».

Il progetto, come reso noto sulla stampa da vari Enti pubblici, prevedeva la demolizione del terzo blocco scolastico inutilizzato da anni, per costruire un nuovo edificio all’avanguardia, in linea con i criteri di sostenibilità, accessibilità e innovazione didattica. L’intervento era stato selezionato nell’ambito del “Concorso di idee per la realizzazione di scuole innovative”, promosso dall’ex Miur, e avrebbe dovuto trasformare il volto dell’istruzione a Tropea. Secondo quanto riportato appunto nel decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 22 maggio 2024, «l’Istituto ha perso un finanziamento pari a 5.200.000 euro, destinato alla costruzione della nuova scuola». Il fondo, su cui si era poi accavallata anche parecchia confusione tanto da portate la somma stanziata fino a circa 9 improbabili milioni di euro, era stato assegnato nell’ambito del Piano nazionale per la riqualificazione dell’edilizia scolastica, ma «è stato revocato per gravi ritardi e inadempienze nella fase progettuale e amministrativa».
Le motivazioni della revoca nel decreto
Il decreto ministeriale evidenzia ancora che «il Comune di Tropea, ente attuatore del progetto, non ha rispettato le scadenze previste per la validazione del progetto esecutivo e per l’avvio dei lavori». Secondo quanto riportato ancora nel decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 22 maggio 2024, «il Comune di Tropea avrebbe dovuto completare la validazione del progetto esecutivo e avviare i lavori entro il termine del 30 novembre 2023». Questa scadenza di fatto rientrava nel «cronoprogramma previsto dal ministero dell’Istruzione per gli interventi finanziati nell’ambito del Piano nazionale “Scuola innovativa”» e «il mancato rispetto di questa data» ha comportato la «revoca del finanziamento da 5.200.000 euro destinato alla costruzione della nuova scuola dell’Istituto comprensivo “Don Mottola”». In particolare dalla Gazzetta ufficiale si evince che:
- «Non è stata completata la progettazione entro i termini stabiliti»;
- «Non sono stati trasmessi i documenti richiesti per la verifica tecnico-amministrativa».
- «L’area di intervento è rimasta in stato di abbandono, senza alcuna attività preliminare di bonifica o demolizione».
Queste criticità riscontrate dal ministero ex Miur nei riguardi del Comune di Tropea, hanno dunque portato il ministero dell’Istruzione e del merito a «revocare il finanziamento, redistribuendolo ad altri Enti locali più virtuosi». Secondo lo stesso Dm n. 91 del 22 maggio 2024, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 150 del 28 giugno 2024, Tropea non è sulla barca da sola ma sono 10 le scuole che hanno ricevuto la revoca del finanziamento previsto per la costruzione di edifici scolastici innovativi. Revoche motivate da «ritardi procedurali, mancata validazione dei progetti esecutivi, o inadempienze da parte degli Enti attuatori».
Dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale dello stato dell’arte in poi, il ministero ha annunciato nuovi bandi per il 2025, ma l’Istituto “don Mottola” è oramai fuori dai giochi e non potrà neppure ripartire da zero con un progetto riformulato e una nuova candidatura dal momento che la terza struttura diverrà la nuova sede della Compagnia dei carabinieri nel bel mezzo delle polemiche e della forte contrarietà degli stessi genitori che, pur riconoscendo la grande ed impellente esigenza della comunità di avere una sede certa per l’Arma, continua a sottolineare la discutibilità della logistica.
«Riteniamo – hanno evidenziato recentemente alcuni di loro a il Vibonese – che la struttura in questione sia purtroppo incompatibile logisticamente per i carabinieri stessi e la scuola. Immaginate che cosa potrebbe accadere nel momento in cui dovessero uscire a sirene spiegate i carabinieri nel bel mezzo dell’uscita da scuola dei nostri figli, sarebbe il caos più totale: auto di genitori parcheggiate ovunque, il pulmino in partenza, genitori o alunni stessi a piedi che hanno la necessità di attraversare la strada in piena sicurezza... Già non si vedono vigili e non capisce nulla così come stiamo messi. Non c’è spazio a sufficienza in un normale giorno all’uscita da scuola, figuriamoci poi se a questo si aggiunge l’urgente uscita delle volanti a sirene spiegate: sarebbe il blocco totale, la congestione del traffico in pieno centro considerando pure il fatto che la viabilità, composta da quadrivi e quindi numerosi stop a distanza di pochi metri, è già di per sé complicata».
«E se nel mentre avesse l’esigenza di passare un’ambulanza? Siamo fortemente preoccupati per il pericoloso sovraccarico di veicoli e persone che si verrebbe inevitabilmente a generare in un fazzoletto di spazio. Siamo amareggiati che la comunità scolastica presente e futura abbia perso definitivamente il suo grande momento di riscatto a Tropea, dove non si registrano interventi di edilizia scolastica così avveniristici – hanno poi concluso –, ma siamo anche fortemente preoccupati per quanto sarà complesso, snervante e potenzialmente pericoloso riuscire a compiere un gesto banale: andare a scuola a prendere un figlio in totale sicurezza».



