martedì,Aprile 23 2024

Parco archeo-agro-naturalistico “Croce Neviera”, si firma il protocollo d’intesa

I vari soggetti pubblico-privati interessati sugelleranno a breve l’intesa sul progetto di riqualificazione dell’area compresa tra i comuni di Vibo, Sant’Onofrio e Stefanaconi   

Parco archeo-agro-naturalistico “Croce Neviera”, si firma il protocollo d’intesa

Si terrà venerdì 28 settembre, alle ore 11.30 nella sala consiliare del Comune di Vibo Valentia, l’incontro tra i vari soggetti pubblici e privati aderenti al progetto del Parco Archeoagronaturalistico “Croce Neviera”. Nel corso dell’incontro verrà illustrato il protocollo d’intesa per l’attuazione del Progetto di istituzione e realizzazione del Parco Archeoagronaturalistico “Croce Neviera” e si procederà alla firma ufficiale del documento. Saranno presenti, per la parte pubblica, i rappresentanti dei Comuni di Vibo Valentia, Sant’Onofrio e Stefanaconi, Provincia, Regione, Sovrintendenza archeologica, Camera di commercio, Polo museale regionale, Diocesi di Mileto. Per la parte privata interverranno una ventina di sodalizi e associazioni del territorio tra i quali Archeoclub, Confindustria, Cgil, Cia, Federconsumatori, Codacons, Coldiretti, Agricoltura biologica Calabria, Agrìa (Rete agricoltura biologica civica del Vibonese), Forum delle associazioni, Italia nostra ed altri ancora. Come verrà meglio esplicitato nel corso dell’incontro, il Parco Archeoagronaturalistico “Croce Neviera” ricade nei territori dei comuni di Vibo, Stefanaconi e Sant’Onofrio, e comprende la vasta area che dalla zona archeologica “Cofino-Trappeto Vecchio-via Paolo Orsi giunge nei pressi del nuovo complesso penitenziario di località Castelluccio. «Su un piano generale – fanno sapere i promotori -, il progetto intende rivitalizzare il tessuto territoriale vibonese che orbita intorno alle principali emergenze archeologiche e storico-architettoniche della città e del suo hinterland». Vari gli obiettivi dichiarati, tra i quali: la riqualificazione ambientale e paesaggistica del territorio interessato, attraverso il ruolo portante e responsabile dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo; la valorizzazione dei beni etnoantropologici, archeologici, architettonici e paesaggistici attraverso l’integrazione in una proposta culturale e turistica composita; l’aumento dell’occupazione, in esperienze durevoli di economia locale, solidale, sostenibile in simbiosi con  la conoscenza e il rispetto delle potenzialità culturali di cui è ricco il territorio».

 

 

]]>

top