martedì,Aprile 23 2024

Mileto, nel centro cittadino apre i battenti la Casa della cultura

La realtà culturale è nata nell’edificio che fino ad alcuni anni fa ospitava l’ex Ufficio delle imposte dirette, passato dall’Agenzia del demanio al Comune

Mileto, nel centro cittadino apre i battenti la Casa della cultura

Mileto ha un nuovo luogo dove preservare il suo glorioso passato e dove ospitare eventi che ripercorrano la storia del territorio, e non solo. È nata nell’edificio che fino ad alcuni anni fa ospitava l’Ufficio delle Imposte dirette la “Casa della Cultura”. Un fabbricato ormai in disuso, che grazie alle procedure del federalismo fiscale è potuto rinascere a nuova vita ed essere rimesso a disposizione della comunità. In questo contesto, il plesso è stato precedentemente trasferito dall’Agenzia del Demanio al Comune di Mileto, passaggio fondamentale per permettere la rifunzionalizzazione dell’immobile, sulla base di un programma di valorizzazione predisposto dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano. L’edificio risale al 1911 e riveste un interesse storico-artistico. Per questo l’intera procedura ha avuto bisogno dell’avallo del Segretariato regionale del Ministero della Cultura. [Continua in basso]

Il progetto, una volta portato a termine, ha fatto sì che il fabbricato divenisse l’habitat ideale per ospitare un centro culturale, una biblioteca e un’area museale tesi a ripercorrere e a privilegiare il glorioso trascorso normanno della città. A metà dell’XI secolo l’urbe fu elevata da Ruggero I d’Altavilla a capitale della propria contea, nell’ambito del processo di rilatinizzazione del meridione d’Italia, all’epoca in mano bizantina per quanto riguarda la parte peninsulare, in quella musulmana per quanto attiene la Sicilia. Al suo interno la Casa della Cultura accoglierà anche la collezione privata dell’illustre storico miletese Giuseppe Occhiato, donata alla città dai familiari e il cui allestimento viene curato dall’associazione “Accademia Milesia”, erede della realtà culturale istituita nel XVIII secolo dall’allora vescovo di Mileto, monsignor Ercole Michele Aierbi d’Aragona. Gli interventi di ristrutturazione dell’edificio sono stati finanziati in parte dal Comune di Mileto ed in parte dall’Agenzia della Coesione Territoriale – Dipartimento delle infrastrutture Sociali.

Tutti questi dati sono emersi nel corso della cerimonia inaugurale svoltasi alla presenza, tra gli altri, del già direttore del Segretariato regionale del MiC, Salvatore Patamia, del direttore regionale del Demanio, Vittorio Vannini, del presidente della Provincia di Vibo Valentia, Corrado L’Andolina, del presidente dell’Accademia Milesia, monsignor Filippo Ramondino, e dell’artista Francesco Fontana. Nell’occasione, in una delle sale sono stati esposti alcuni preziosi bozzetti del noto maestro di scultura Michele Zappino. La serata, svoltasi alla presenza dei familiari e nel ricordo del compianto Fortunato Muzzopappa – socio dell’Accademia Milesia e appassionato di storia patria morto inopinatamente alcune settimane fa – è stata moderata dalla giornalista Giulia Fresca. Fra i presenti, anche il presidente del comitato “Gente di Mare” Gianfranco Schiavone. In conclusione, una breve cerimonia di premiazione e le parole del sindaco Giordano. «Un altro tassello piccolo – ha dichiarato – ma importante per la crescita e sviluppo della nostra Comunità, è stato inserito. Che sia un luogo di incontro, una fucina di idee di progresso e di approfondimento, un luogo dove le nostre radici trovino sfogo in progettualità di crescita. A coronamento di una serata splendida, segno di rinascita per Mileto».

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