A Mileto riapre il Parco archeologico dell’antica capitale normanna, unico in Calabria di epoca medievale
L’open day è previsto giovedì prossimo. Nell’occasione saranno presentati i risultati dell’ultima campagna di scavo e il nuovo piano di rilancio del sito


Conto alla rovescia per la riapertura del Parco archeologico di Mileto antica, unico di epoca medievale in Calabria. L’open day è previsto per giovedì 24 luglio, alle 17, alla presenza del nuovo responsabile del sito per la Soprintendenza Abap per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, Paolo Mighetto, del sindaco Salvatore Fortunato Giordano e di rappresentanze del gruppo in costume “La corte di Ruggero I d’Altavilla” e dei falconieri-etologi “La Potenza del Volo”. Nell’occasione sarà possibile visitare i resti dell’abbazia benedettina, della cattedrale e del palazzo vescovile, e saranno presentati i risultati dei recenti scavi finanziati dalla Soprintendenza. Partendo da questi presupposti, sarà data anche contezza dei nuovi programmi di sviluppo, ricerca e valorizzazione del sito, tesi a una gestione sostenibile del suo patrimonio archeologico-naturalistico, Un piano di rilancio voluto dal soprintendente Maria Mallemace, che sarà reso possibile grazie all’apporto dei suoi collaboratori e alla firma di un rinnovato accordo di valorizzazione con il Comune e le varie realtà culturali del territorio.
Molteplici gli obiettivi prefissati. Tra questi, la maggiore sostenibilità del parco, l’ampliamento dell’area oggetto di scavo, la sua piena accessibilità attraverso la redazione di un Peba (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche), unito alla riattivazione agricola dei terreni a garanzia di una loro costante manutenzione in termini di piena sostenibilità biologica e ambientale. Con il contributo dell’Accademia Milesia, si punta inoltre a comporre una strategia multilivello di conoscenza, con la formazione di un network universitario che, oltre all’ateneo di Siena (già in campo con l’equipe del professore Carlo Citter), coinvolgerà il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne di Messina e altri centri di ricerca italiani. Il fine ultimo, in questo caso, è di redigere una Carta archeologica di Mileto, tesa a impostare una strategia di comunicazione e di disseminazione dei dati, basata sul tema: “La strada della Storia passa da Mileto”, che consenta di divulgare ad ampio spettro e a un pubblico sempre più vasto le nuove conoscenze acquisite.
«L’ottimo lavoro fatto qui nel passato – sottolinea al riguardo Mighetto – è il risultato della fattiva collaborazione tra la Soprintendenza Abap e l’amministrazione comunale che, tra l’altro, ha portato al completamento, nel maggio scorso, degli scavi del quartiere Castello con l’individuazione di Casa Tacconi, uno dei palazzi signorili della città post medievale distrutta dai terremoti del 1638, del 1659 e del 1783. E, oggi, ad un nuovo e rinnovato impegno con l’obiettivo di creare una conoscenza ampliata del sito e aperta alle connessioni antiche e presenti tra Mileto antica e il suo territorio. Allo stesso tempo – aggiunge – al fine di garantire una corretta e sostenibile gestione del sito, si utilizzerà lo strumento del partenariato speciale pubblico e privato per i beni culturali, al fine della riattivazione agricola del territorio del parco, quale strumento di corretta manutenzione e cura, con produzione di prodotti locali di eccellenza (olio, vino e grano, tra gli altri). Non dimentichiamoci – conclude il responsabile del sito – che non molto distante da qui Cicerone, nell’aprile del 58 a. C. e prima di intraprendere la sua fuga verso Brindisi, fu ospite dall’amico Sicca nel suo fondo rustico e, pur se in un momento così tragico per la sua vita, possiamo immaginare l’arpinate a godere dei frutti di questa terra, oggi tutti da riscoprire e valorizzare».