venerdì,Marzo 29 2024

Festival Leggere&Scrivere, Grasso a Vibo: “Falcone e Borsellino persone normali, non eroi” (VIDEO)

Il presidente del Senato apre la kermesse culturale fra letteratura, arte e musica in programma sino al 14 ottobre

Festival Leggere&Scrivere, Grasso a Vibo: “Falcone e Borsellino persone normali, non eroi” (VIDEO)

“Da qualche anno sono presidente del Senato, alla mia prima esperienza politica. Per 43 anni sono stato un magistrato e nel mio lavoro ho cercato sempre di affermare legalità, verità e giustizia. Vi posso assicurare che anche ora i miei obiettivi non sono cambiati”. E’ quanto affermato dal presidente del Senato, Pietro Grasso, oggi a Vibo Valentia per l’inaugurazione del Festival Leggere & Scrivere. “Nella mia vita ha giocato un ruolo centrale un altro dato biografico: la mia nascita – ha affermato Grasso – ed il fatto di essere palermitano. Palermo con la sua bellezza naturale ed il suo patrimonio artistico, ma anche con una realtà fatta anche di violenza e sangue che hanno influenzato le scelte più importanti della mia vita. Scelte che penso possano far parte della storia collettiva perché il mio libro è un racconto fatto sì di parole, pensieri e ricordi, ma anche di esperienze che però possono diventare un patrimonio condiviso di conoscenze e quasi un ricongiungimento etico ed un abbraccio ideale con uomini come Falcone e Borsellino che hanno combattuto per affermare le loro idee di verità e giustizia”

Il presidente del Senato ha poi aggiunto: “Rifuggo dalla retorica degli eroi. Gli eroi, soprattutto oggi, sono dei supereroi che si vedono in televisione fare cose che gli uomini normali non sanno fare: volano, sparano, uccidono. Falcone e Borsellino erano soprattutto delle persone normali, dei fuoriclasse nel loro ambito. Delle persone che facevano però solamente il loro dovere, che avevano un grande senso del dovere e del rispetto verso i loro simili a tal punto da mettere davanti a tutto ed a tutta la loro vita questo senso dello Stato, di quello che è stato poi un sacrificio ed un martirio”. La seconda carica dello Stato ha anche spiegato che: “Falcone e Borsellino hanno agito da esseri umani ed in questo sono dei modelli da seguire, egli esempi da imitare. Ecco perché mi sono deciso in questo anniversario dei 25 anni dalla morte di Falcone e Borsellino di raccogliere in questo mio libro tali due figure ma non solo loro. Vi sono infatti pure quelle di tanti altri magistrati e uomini politici come Piersanti Mattarella. Nel libro ho avuto poi il privilegio di avere la prefazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

Pietro Grasso non ha dimenticato il tema del lavoro, vera priorità al Sud e da affrontare anche per dare risposte alla mafia. “Perché è ancora in voga in gran parte del meridione riuscire a trovare lavoro o attraverso il politico con le solite raccomandazioni dette anche segnalazioni oppure attraverso il mafioso con la sua opera di intermediazione”. Il libro di Pietro Grasso si chiama “Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia (Feltrinelli, 2017), venticinque anni dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio”.

Il popolo del Mezzogiorno d’Italia – ha aggiunto – è coraggioso ma deve avere a supporto una politica più attenta verso di esso e le sue esigenze in modo tale da sfruttare al meglio le risorse disponibili in modo tale da creare sviluppo e quindi occupazione. Sappiamo che le varie mafie – ha detto ancora Grasso riferendosi alla recente operazione condotta contro la cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro che ha confermato gli interessi della criminalità organizzata nel settore del riciclo dei rifiuti – si occupano di settori che prima erano trascurati rispetto agli stupefacenti ad esempio, e la politica deve riconoscere questi fenomeni ed agire insieme a magistratura e forze dell’ordine per combatterli. È necessario, allo stesso tempo, non dare consenso al sistema mafioso. Sull’approvazione dello Ius soli, mi auguro – ha detto infine il presidente del Senato – che si possa aprire una finestra nell’agenda particolarmente fitta del Senato per poterla calendarizzare. Del resto mi pare che ci sia una maggiore consapevolezza che si tratti più di uno “Ius culturae” che di uno Ius soli, in senso stretto”.

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