venerdì,Marzo 29 2024

“Economia vibonese allo sbando”, dai sindacati il Patto per il rilancio del territorio

Per le organizzazioni di rappresentanza si può ripartire dalle opportunità offerte da Industria 4.0, Zes e Patto per la Calabria. Stilato un elenco di proposte che verrà presentato al porto di Vibo Marina

“Economia vibonese allo sbando”, dai sindacati il Patto per il rilancio del territorio

«La situazione economico-sociale e occupazionale del territorio vibonese è alquanto critica. Tutti gli indicatori dei più importanti istituti di ricerca e analisi non danno segnali di crescita né di ripresa produttiva. Tuttavia, bisogna prendere atto che il rischio della possibile cancellazione della Provincia, seppure superato, ha inferto un duro colpo ed è stato contrassegnato dal prevalere di un diffuso senso della rassegnazione e da un decadimento generalizzato che ha provocato uno stato di abbandono preoccupante che non sarà facile affrontare e rimuovere». A lanciare un nuovo allarme sulla condizione economico-sociale che attraversa la provincia di Vibo Valentia sono i rappresentanti sindacali territoriali di Cgil, Cisl e Uil, Raffaele Mammoliti, Francesco Mingrone e Pasquale Barbalaco. Lo fanno, ancora una volta, proponendo tavoli di confronto con le istituzioni per agganciare i fondi e le opportunità offerte da “Industria 4.0”, “Zes”, “Patto per la Calabria” e annunciando l’iniziativa pubblica che si terrà domani, lunedì 29 luglio alle ore 18, al porto di Vibo Marina alla presenza di Raffaele Mammoliti, Santo Biondo, Luigi Sbarra e del sindaco di Vibo Maria Limardo

«Esiste – scrivono i sindacati – uno sbandamento totale, soprattutto da parte della politica che appare sempre più attenta agli interessi di pochi e meno sensibile rispetto a idee e progetti di sviluppo sostenibile per l’intera comunità. Assistiamo a un reale indebolimento del perimetro pubblico politico e istituzionale che rasenta, accanto alla fragilità economica-sociale, una vera e propria crisi di sistema. Di fronte a questa situazione – proseguono -, obiettivamente difficile e fortemente disgregata, chi possiede ruoli di responsabilità di governo non può far finta di nulla. Per questa ragione, come forze sociali, sollecitiamo interventi e provvedimenti che evitino il precipitare di una situazione generale del territorio verso un declino irreversibile. In questo quadro, registriamo non soltanto una demografia piatta ma anche un’emigrazione preoccupante di giovani, spesso diplomati e laureati, verso altre regioni d’Italia o altri Paesi d’Europa».

Un quadro che ha indotto le ramificazione territoriali dei tre sindacati «a intraprendere un’iniziativa unitaria che va avanti da mesi e che si sta caratterizzando su temi centrali e prioritari per la realtà provinciale. E ci riferiamo alle strategie di sviluppo delle aree interne, alla criticità del sistema sanitario, alle infrastrutture, alla Zona economica speciale, al porto di Vibo Marina. Non intendiamo – spiegano – assolvere semplicemente a un ruolo, pure importante, di testimonianza e denuncia ma vogliamo andare oltre e mettere in campo la necessaria volontà e determinazione affinché si crei un momento di raccordo tra le forze sociali, produttive, culturali e politico-istituzionali. Come? Intanto iniziando a utilizzare bene gli strumenti e le risorse disponibili per rendere attrattivo e competitivo l’intero territorio». 

Dunque i sindacalisti invitano la «classe politica di ogni colore e la classe dirigente delle istituzioni locali, provinciali e regionali», a ragionare su alcune proposte: «avviare un’interlocuzione con Eni, Nuovo Pignone, imprenditoria locale per utilizzare i possibili benefici previsti dalla Zes e dai contratti di investimento per consolidare e allargare la base produttiva esistente; aprire un confronto con Anas e le istituzioni competenti per esaminare le strozzature esistenti sulla mobilità che impediscono ai prodotti manifatturieri realizzati in loco di raggiungere il Porto in tempi congrui; valorizzare concretamente il Porto di Vibo Marina utilizzando gli interventi previsti dal Patto per la Calabria in modo di avere una struttura adeguata in grado di canalizzare e veicolare lo sviluppo produttivo di tutti i settori: turistico, agroalimentare e manifatturiero; aprire un confronto tra il partenariato sociale, economico e produttivo locale con Provincia, Comune capoluogo, Regione e i parlamentari del territorio per mettere a fuoco e iniziare a utilizzare bene gli strumenti e le risorse disponibili previste dal Patto per la Calabria, dalla Zes, da Impresa 4.0, dalle risorse ordinarie al 34% estese ad Anas e Rete ferroviaria italiana, dal Contratto di sviluppo». 

Mammoliti, Mingrone e Barbalaco si dicono quindi «convinti che tutto ciò potrà portare benefici positivi sul piano occupazionale e migliorare tutti gli indicatori economico-sociali. In questa direzione – aggiungono -, abbiamo organizzato per lunedì 29 luglio, a partire dalle ore 18, un appuntamento che rappresenta secondo noi una tappa importante del percorso appena tracciato: l’iniziativa, che si terrà nel piazzale antistante la Capitaneria di Porto di Vibo Marina – e dal titolo “Zes, Infrastrutture e Logistica, quale sviluppo per il territorio?” – dopo i saluti del sindaco di Vibo, Maria Limardo, verrà aperta con la relazione del segretario generale della Cgil Area Vasta “Cz-Kr-VV”, Raffaele Mammoliti; interverrà il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, mentre le conclusioni saranno affidate a Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl. Il nostro obiettivo – concludono – è quello di portare avanti, con questa e le iniziative che verranno, risultati concreti in grado di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e dei cittadini tutti».

top